L’inclusione sociale si fa offrendo a chi non ha un tetto sulla testa servizi adeguati e non mantenendo panchine buone per dormirci sopra.
È questo, in sintesi, il pensiero del sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, sulle recenti polemiche scaturite in merito ai dettagli della progettazione, con fondi Pnrr, sull’area di Campo Marzo.
Come riportato da queste pagine, l’intera zona sarà oggetto di interventi di riqualificazione per diversi milioni di euro (leggi qui). Tra questi, l’annunciata sostituzione delle panchine esistenti con altre a seduta singola che, per via della presenza di braccioli, risulteranno non adatte al pernottamento all’aria parte dei senza tetto.
Questo e altri aspetti hanno provocato l’accusa, in particolare da parte del gruppo consiliare Da Adesso in Poi che ha affermato che, in sostanza, la progettazione fallisce l’obbiettivo sotteso ai fondi impiegati: favorire l’inclusione sociale (leggi qui).
“Respingo con forza le insinuazioni – dice in proposito Francesco Rucco – perché si tratta di una serie di interventi coerenti con le finalità di inclusione sociale e prevenzione del degrado urbano previste dal PNRR che propongono soluzioni in grado di porre rimedio alle situazioni di disagio che inevitabilmente attirano l’attenzione dei cittadini, creando la percezione del degrado.
Non si fa inclusione sociale rendendo le panchine dei parchi pubblici più comode per chi ci dorme la notte, ma offrendo a queste persone servizi adeguati e opportunità di vita.
Ed è quello che stiamo facendo con interventi concreti attraverso i servizi di accoglienza in emergenza, le unità di strada, il servizio degli educatori di strada per persone con problemi di dipendenza, il progetto di contrasto alla prostituzione e allo sfruttamento lavorativo, il servizio sociale comunale dedicato alle persone senza fissa dimora, il pronto intervento sociale e la distribuzione di beni essenziali.
Ci sono numeri importanti a supporto di tutte queste iniziative – prosegue il sindaco di Vicenza – che vanno a sommarsi agli interventi per l’emergenza Covid-19 e a due importanti progetti sociali finanziati dal Pnrr da 1 milione e 800 mila euro per la Stazione di posta ed il progetto Housing First che prevede la realizzazione di alloggi finalizzati al reinserimento e all’autonomia delle persone senza fissa dimora.
Il vero gesto di umanità non è farli dormire su una panchina all’addiaccio ma aiutarli concretamente dando loro un tetto e una prospettiva di reinserimento. Per cui, sul sociale, non prendiamo lezioni da nessuno in quanto abbiamo la coscienza a posto”.