“I residui degli indennizzi introdotti dal Governo Conte per i risparmiatori rimasti vittime dei crac delle banche, principalmente di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza, erano stati dirottati dal Governo Meloni ad altri utilizzi, in particolare per la Carta dedicata a te“.
Lo afferma il parlamentare veneto del Movimento 5 Stelle, Enrico Cappelletti citando i tecnici del Senato “che hanno spiegato – riporta il politico – che i 600 milioni stanziati con la manovra di bilancio per rifinanziare la card sono stati presi dalla contabilità speciale destinata ad alimentare il fondo per gli indennizzi ai risparmiatori che, investendo sul mercato finanziario, sono rimasti vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito”.
Cappelletti aggiunge: “Come si suol dire, le bugie hanno le gambe corte e la verità, prima o poi, viene sempre a galla. Il Governo Conte aveva stanziato 1,5 miliardi di euro per il FIR, Fondo Indennizzo Risparmiatori, principalmente Veneti. Di questi, un miliardo è stato distribuito agli aventi diritto, cioè ai risparmiatori rimasti vittime dei crac bancari, dai passati governi. Il Governo Meloni, invece di procedere alla distribuzione dei 500 milioni residui, ha accampato ogni genere di scuse per prendere tempo: la norma non andava bene, c’erano le obiezioni di Bruxelles, c’era il problema delle richieste rigettate e altro.
Era fin troppo chiaro l’atteggiamento dilatorio del Governo. Dopo una battaglia politica per vedere confermato l’impegno del governo alla distribuzione del residuo – prosegue il parlamentare veneto -, grazie anche alla mobilitazione dei risparmiatori e delle associazioni, abbiamo strappato al Governo l’impegno a procedere con la distribuzione, se non di tutto, di buona parte del residuo. Ora, a tutti è chiaro, il perché delle resistenze del Governo, tutte a scapito dei cittadini della nostra regione, tra i più colpiti dai crac bancari.
Non solo il Governo Meloni non ha aggiunto un solo euro a quanto già stanziato da Conte, ma ha cercato di portare via ai risparmiatori truffati anche quel poco di indennizzo che spettava loro di diritto”, conclude Enrico Cappelletti.