Mentre continuano i rumors negativi, più o meno interessati ma di sicuro destabilizzanti per le già lese coronarie dei risparmiatori azzerati di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, delle quattro banche risolte e delle altre interessate, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, durante la sua audizione in commissione Finanze congiunta ha affermato che «ad oggi l’Europa non ha intrapreso alcuna azione, neanche informale, sul “Fondo Indennizzo Risparmiatori» istituito nella legge di bilancio 2019.
Contattato per conferma il deputato vicentino Pierantonio Zanettin, che era in Commissione avendo anche sollecitato il capogruppo di FI nella commissione Finanze della Camera, Sestino Giacomoni, a porre la questione, ci ha dichiarato: «Il ministro Giovanni Tria ha dichiarato di aver personalmente verificato che almeno fino a poche ore fa non è pervenuta nessuna lettera da parte della Commissione Europea che annunci la procedura di infrazione. Ha ammesso tuttavia che il testo proposto del suo ministero era diverso, accompagnato da un parere tecnico. Ha tenuto a precisare che il testo approvato non era di iniziativa governativa, ma parlamentare. Una parziale presa di distanza».
Ringraziando per la sua pronta conferma il deputato vicentino, che spesso ci è stato di supporto nella fase decisiva del percorso per l’istituzione del Fondo di Indennizzo, la notizia fondamentale è che ad oggi quei rumors non avevano ragione di esistere se non per motivi che a noi sfuggono se non mettiamo in campo l’ipotesi che ci siano politici, lobbisti e informatori che remano per il peggio.
Li… ringraziano i risparmiatori di BPVi, Veneto Banca, Banca Etruria, Carife, Banca Banche, CariChieri e, per finire, Banca Padovana di Credito Cooperativo oltre a Popolare Province Calabre e BCC Paceco e Bcc Brutia.
A chiusura di questo aggiornamento riportiamo l’Ansa appena diffusa: “Voglio sgombrare il campo: ho controllato e finora, fino a poche ore fa, non c’è assolutamente nessuna lettera o azione neppure informalmente di critica” della Commissione Ue alle norme sul ristoro dei risparmiatori inserite in manovra. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria in audizione alla Camera sul decreto Carige, sottolineando che non c’è stato un problema di direttore generale del Tesoro (Alessandro Rivera, ndr) che si oppone “perché la versione del governo era un’altra e poi è stata corretta da emendamenti parlamentari“