Indennizzi burla del governo? Daniele Pincin: per ora vale l’articolo quinto, chi ha i soldi ha vinto

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Ogni domenica a Montebelluna per non smettere di lottare per gli indennizzi
Ogni domenica a Montebelluna per non smettere di lottare per gli indennizzi

Gentile direttore, per gli indennizzi alle vittime delle banche procede senza fine il continuo susseguirsi di annunci, proclami, ultimatum, promesse… e chi più ne ha più ne metta. Questo governo “sposta limiti” (martedì 23 è il nuovo, ndr) sta cercando in tutti i modi di sfiancare i truffati dalle banche. Sabato 13 aprile sono stato alla conferenza stampa dell’Onorevole Borrelli a Monastier in cui ha spiegato molto semplicemente quanto gli è stato riferito dalla Commissaria europea Margrethe Vestager durante il loro incontro avvenuto il 26 di marzo a Bruxelles.

Da quanto ci è stato riferito, se semplicemente venissero rispettati i limiti normativi europei nel gestire i rimborsi o indennizzi che dir si voglia ai truffati non ci sarebbe alcun problema a sbloccare i risarcimenti che potrebbero arrivare fino all’80% (molto di più di un umiliante 30%). Ma allora perché qui in Italia si stanno dilaniando per (non) darci quattro soldi?

Non voglio entrare nel merito delle varie ragioni che hanno portato le associazioni a votare per alzata di mano (e non a firmare) a favore o contro la proposta di indennizzi fatta dal Ministro Tria e spiegata loro dal Premier Conte. Quello che mi fa arrabbiare è che un anno fa combattevano per riavere tutti i soldi perduti, mentre ora si affannano per avere solo il 30% arrivando addirittura a bloccare tutto per il disaccordo sulle modalità di accesso al fondo.

Il Governo, che in questo litigare fra associazioni ci sguazza gioioso, allungando i tempi e stringendo i cordoni della borsa, ancora non si capisce se sia il burattino o il burattinaio della situazione. In ogni caso sarebbe gravissimo perché nel primo caso sarebbe ostaggio solo di una parte dei risparmiatori mentre nel secondo li prenderebbe in giro tutti.  Le cose probabilmente potrebbero essere molto più semplici se il mondo politico e quello civile non fossero popolati da un sacco di prime donne vanitose e permalose.

Stanchi di tante prese in giro, io e altri pochi truffati ci troviamo tutte le domeniche dalle 10 alle 12,30 davanti alla sede storica di quella che era la nostra banca di Montebelluna (ora un semplice palazzo con dei cartelli pubblicitari con su scritto “Intesa S…”). Siamo pochi e indipendenti da tutte le associazioni, ma con questo non vogliamo essere contro nessuna di esse, anzi, vorremmo essere uno stimolo in più per dar loro quel vigore e coraggio che hanno dimostrato in questi anni di continua lotta per i diritti di TUTTI I TRUFFATI.

Non lo so se avremo un seguito o per quanto resisteremo con la nostra pacifica presenza, ma invitiamo tutti i truffati a seguire il nostro esempio. Probabilmente siamo solo un piccolo sassolino ma se ci infiliamo in qualche scarpa… magari qualcosa potremmo ottenere.

Per ora vale sempre l’articolo quinto… chi ha i soldi in tasca ha vinto (e purtroppo non siamo noi).

Daniele Pincin

Montebelluna