Dopo averli interpellati tutti pubblicante abbiamo dato conto degli interventi di chi ha risposto, i politici vicentini (gli on. Pierantonio Zanettin e Silvia Covolo) e alcune associazioni di risparmiatori (Adusbef Veneto con Movimento Risparmiatori Truffati ed Ezzelino III da Onara e ) sul problema dei ritardi nell’assegnazione e, soprattutto, nella liquidazione degli indennizzi del Fir (Fondo Indennizzo Risparmiatori), che pure liquideranno solo il 30% del danno subito e fino a un tetto massimo di 100.000 con una procedura “velocizzata” (si fa per dire, verrebbe da notare) per chi ha un reddito imponibile sotto i 35.000 euro o possiede valori mobiliari inferiori a 100.000 euro..
Ancora oggi lo stesso ministro Federico D’Incà, smentendo in parte il “tutto va, quasi, bene” dei due colleghi del M5S, il sottosegretario Villarosa e il sen. Pesco, ha confermato i ritardi attribuendoli a divergenze tra membri della Commissione tecnica, che ad oggi ha “istituito” (lavorato) 38.288 domande di cui solo 780 convalidate, e Zanettin lo ha invitato a lavorare insieme per il bene delle vittime delle banche.
Se si considera che gli indennizzi del Fir sono stati chiesti tramite la procedura di Consap da 144.245 soci azzerati delle venete BPVi e Veneto Banca in Lca oltre che delle banche risolte Etruria, Carife, Banca Marche, Carichieto etc., con questi ritmi servirebbero ancora 11 anni solo per “chiudere” le 38.000 e passa domande “istituite” non portandoci neanche a chiedere cosa succederà delle altre perché non possiamo pensare che questo stillicidio non abbia soluzioni.
Oggi, con queste premesse, abbiamo o raccolto anche il secco commento di Antonio Guadagnini, candidato alla presidenza del Veneto col Partito dei Veneti, che, spesso attivo sul tema delle banche venete e tra i più convinti che Veneto Banca sia stata sacrificata sull’altare di BPVi e… dei giochi di sistema, ci ha dichiarato: “Il governo ha adottato una procedura che non funziona. La responsabilità è del governo. Viene da chiedersi se sia incapacità o calcolo. Ma vogliono davvero darli questi rimborsi?“.
Stringato? Sì. Chiaro? Di più.
A entrare in campo è, finalmente diremmo, la senatrice Daniela Sbrollini, anche lei candidata alla presidenza con Italia Viva. la coalizione che la sostiene.
“La situazione è paradossale – esordisce la già due volte deputata col PD –. Su questo tema concordo con Zanettin. Qui o si fa squadra come veneti, maggioranza e opposizione, senza furberie e fughe in avanti come è successo a febbraio di un anno e mezzo fa, o si rischia di non ristorare granché. La questione è evidentemente complessa, ma stante la situazione, ogni irrigidimento burocratico, ogni giorno perso, ogni rinvio, rischiano di trasformarsi in una ingiustizia“.
“Una ingiustizia – conclude Sbrollini – che si somma a quelle subite già dai truffati in troppe occasioni. Io mi limito a dire questo perché nell’imminenza del voto di domenica voglio evitare in tutti i modi di strumentalizzare questo argomento. Lo hanno fatto altri e non ho apprezzato. Non voglio farlo io“.
Sono posizioni da approvare anche quelle di Guadagnini e Sbrollini, ma i 144.245 soci azzerati che attendono il verdetto, prima di Consap e poi della Commissione Tecnica, vorrebbero solo che ad essere approvato sia il bonifico, sia pure parziale, che attendono da quando hanno preso coscienza di aver perso i loro soldi: tanti, troppi anni che alcuni non hanno superato lasciando i loro familiari prima di ricevere… neanche il becco di un quattrino…