
La Giunta della Regione Veneto ha aggiornato i valori tabellari relativi agli indennizzi per i danni causati da predazioni da grandi carnivori selvatici agli allevamenti e alle produzioni agricole e zootecniche.
La decisione, presa con una delibera su proposta dell’assessore regionale alla Caccia Cristiano Corazzari, mira a fornire un maggiore sostegno economico agli allevatori che si trovano a fronteggiare il problema delle predazioni da parte di lupi e orsi.
In particolare, la Regione ha rivisto al rialzo i valori di bovini da latte e da carne, nonché degli ovi-caprini. Una novità significativa è l’introduzione, per la prima volta, di un indennizzo specifico anche per i cani da guardiania che dovessero essere predati.
L’assessore Corazzari ha sottolineato come questo aggiornamento annuale, svolto in collaborazione con l’Associazione Regionale degli Allevatori del Veneto (ARAV), sia particolarmente importante quest’anno per dare una risposta concreta alle esigenze degli allevatori.
La delibera regionale pone inoltre una particolare attenzione alla tutela di specie autoctone a rischio estinzione, come la pecora Lamon, l’Alpagota e la Brigna, prevedendo specifiche misure di indennizzo che tengano conto del loro valore e della necessità di preservare queste peculiarità del territorio veneto.
I numeri relativi alle predazioni e alle richieste di indennizzo sono in crescita nella regione. Come precisato dall’assessore Corazzari, nel corso del 2023 sono pervenute 382 domande per un totale di 454 mila euro erogati, mentre nel 2024 si è registrato un aumento con 459 istanze e 556 mila euro di indennizzi corrisposti agli allevatori.
Tenendo conto delle attuali dinamiche dei prezzi di mercato, la Regione ha incrementato i valori tabellari per i bovini da latte e da carne predati, così come per gli ovi-caprini. I valori relativi agli equidi sono rimasti invariati, mentre è stato registrato un aumento anche per quanto riguarda gli indennizzi nel settore dell’apicoltura.
L’assessore all’Agricoltura Federico Caner ha evidenziato il ruolo fondamentale degli allevatori, soprattutto nelle zone montane e collinari, come custodi della vivibilità delle terre alte, definendoli “eroi” che quotidianamente affrontano sfide climatiche e territoriali. Ha sottolineato come la Regione, attraverso questi adeguati indennizzi e l’aggiornamento dei criteri per il riconoscimento dei danni indiretti, voglia fornire un giusto riconoscimento al valore dei capi predati dai grandi carnivori, grazie anche alla collaborazione con ARAV.