Indennizzi residui per soci BPVi e altre banche, Zanettin (FI) bacchetta Giorgetti (Lega): “Non serve ok UE”

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Pierantonio Zanettin

Sabato scorso a Vicenza, in un incontro nella sede di Confartigianato, il ministro Giorgetti, rispondendo ad una domanda di Milena Zaggia del “Movimento risparmiatori traditi 4 banche”, ha fornito interessanti informazioni in merito agli sviluppi del Fondo Indennizzo Risparmiatori e sugli indennizzi residui per i soci della BPVi e di altre banche.

Vipiù ha voluto approfondire l’argomento con il senatore vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin, che da tempo si è distinto nella battaglia a tutela dei risparmiatori traditi dalle banche (leggi qui).

Senatore Zanettin il ministro Giorgetti ha aperto al riparto del residuo del FIR. Sta vincendo quindi la sua personale battaglia ?

Nella scorsa campagna elettorale mi ero, in particolare, impegnato perché il residuo non fosse disperso e rimanesse destinato ai truffati delle banche. Dopo che un mio ordine del giorno è stato approvato all’unanimità al Senato il 15 febbraio scorso, l’obiettivo è ora a portata di mano.

Il ministro ha parlato di legislazione “ambigua”, che necessita di un intervento normativo.

Su questo non sono d’accordo con il ministro. Non c’è nessuna ambiguità. Già dal 2019 la legge istitutiva del FIR stabiliva che la percentuale di indennizzo degli azionisti, originariamente fissata nel 30 per cento del costo di acquisto, poteva essere elevata nel caso maturasse un residuo. Ora che c’è certezza dell’esistenza di questo residuo, si tratta di dare attuazione al comma 496 dell’art. 1 della legge di bilancio 2019. Sono d’accordo invece con lui sulla necessità di un piccolo intervento normativo da effettuare subito dopo che la Commissione Tecnica avrà concluso i suoi lavori al 30 giugno prossimo”.

Il ministro ha parlato di 300/340 milioni di euro da distribuire.

È una somma assai consistente. Il ministro ha detto che l’indennizzo per gli azionisti potrà essere elevato del 10 per cento, arrivando quindi al 40 per cento del costo di acquisto. Un incremento davvero consistente, che aiuterà tanti risparmiatori in difficoltà”.

Il ministro, però, continua a parlare del rischio di veti da parte dell’Europa.

La sua cautela mi pare eccessiva. La legge di bilancio 2019, che prevedeva la possibilità di un incremento della percentuale di indennizzo per gli azionisti, è già stata vistata, senza rilievi, dalla Commissione Europea. Inoltre, va ricordato che nel frattempo è stata emessa dalla Corte di Giustizia europea la sentenza c.d. Tercas, che ha sancito il principio secondo cui non possono essere considerati aiuti di Stato gli interventi attuati dal fondo interbancario per la tutela dei depositi. Lo stesso principio va applicato al FIR, che non viene alimentato con la fiscalità generale, ma dai conti dormienti delle banche, in attuazione di una legge voluta, con grande lungimiranza, dal secondo governo Berlusconi nel 2005″.

Quando potranno essere concretamente erogate le somme?

Ci vorrà, credo, qualche mese. Innanzitutto occorre attendere la conclusione dei lavori della commissione tecnica al 30 giugno per stabilire l’esatto importo del residuo. Quindi, andrà attuata la modifica normativa che autorizzi Consap all’incremento dell’indennizzo. Realisticamente il tutto si potrà concludere nei primi mesi dell’anno prossimo, ma speriamo anche prima”.