Il brusco calo degli accessi al Pronto Soccorso sta portando in tutta Italia ad una riduzione anche dei casi di pazienti che si presentano in ospedale con i sintomi di infarto miocardico.
L’appello della Cardiologia di Arzignano: “Molti preferiscono non venire in ospedale,
sottovalutando i sintomi con il rischio di danni irreparabili al cuore”
In caso di dolore toracico, soprattutto nella fascia di età a rischio (55-75 anni), non sottovalutiamo i sintomi e andiamo in ospedale. L’appello arriva dalla Cardiologia dell’ospedale di Arzignano, dove nelle ultime due settimane si è assistito ad un fenomeno inedito, come spiega il suo direttore, il dott. Claudio Bilato: «In queste settimane, in Cardiologia, abbiamo registrato una notevole riduzione degli accessi per angina pectoris e infarto miocardico. Questo è un fenomeno che sta emergendo un po’ in tutti gli ospedali d’Italia e va detto che poiché è improbabile che la malattia coronarica si sia improvvisamente ridotta drasticamente come incidenza, la spiegazione più probabile, per non dire certa, è che molti malati preferiscono evitare di recarsi in ospedale, sottovalutando i sintomi, per il timore di esporsi al contagio».
Una precauzione dietro la quale però si cela un pericolo molto maggiore: «Tale comportamento espone a rischi maggiori di un eventuale contagio stesso: la malattia coronarica, se non trattata prontamente, porta infatti a danni irreparabili al cuore, compromettendo seriamente il futuro stato di salute. Per questo motivo, in caso di dolore toracico non bisogna esitare a ricorrere alle cure mediche ospedaliere. Tanto più che ad Arzignano, come in tutti gli altri ospedali, sono stati definiti percorsi di accesso differenziato che consentono di recarsi al Pronto Soccorso in piena sicurezza, senza pericolo di contagio».
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