Istat conferma che a maggio l’inflazione è in crescita: 0,8% su base mensile e 6,8% su base annua (6% mese precedente). I prezzi crescono un po’ ovunque, soprattutto recuperando sui prodotti energetici, la cui onda lunga delle agevolazioni di Stato viene meno.
In questo scombussolamento dell’ordine mondiale, non potrebbe essere altrimenti. Si pensi che in Usa l’inflazione è all’8,6% mentre nei Paesi europei come noi le percentuali sono grossomodo le stesse (1).
Al di là dei tanti che “strillano” contro questa crescita e chiedono al governo di intervenire con provvedimenti tipo nazionalizzazioni e calmieri come se l’Italia fosse isola economica e politica autosufficiente (2), la situazione va affrontata con maggiore attenzione ed esecuzione delle politiche dell’Unione europea. Quanto accaduto alla Bce in questi giorni è emblematico: a differenza di come preannunciato, alzare i tassi senza garantire una protezione in caso di eccessivo costo del debito sembra non essere un buon affare, e allora si alza lo scudo e si reinveste sui titoli pubblici. L’alternativa a svincolarsi, o con fughe laterali, è navigare con una caravella in alto mare con la Turchia come approdo (1).
Non esiste attualmente alternativa a questi tassi inflattivi. Possiamo solo galleggiare e difenderci contro degenerazioni, eccessi, malintenzionati, malandrini e delinquenti. Una difesa complicata perché confligge con i legami politici ed economici degli attori del malaffare (istituzionale e non). Si pensi alle pratiche commerciali aggressive e/o scorrette, all’abuso di posizioni dominanti fino alle vere e proprie truffe, con istituzioni (anche furbescamente) non attente ai diritti degli utenti. Se riusciamo a non soccombere a questa perfida quotidianità, ogni consumatore recupererà parte di quelle percentuali in crescita.
Vivere alla giornata? Sì, ma senza compromettere i possibili futuri. Non abbiamo alternative all’Unione Europa.
1 – Un rilievo importante: Paese comunque europeo, la Turchia, ha un’inflazione che viaggia sul 70%… e questo dovrebbe essere una sorta di campanello d’allarme per chi, per esempio, fa affidamento sul Paese di Erdogan per mediare e risolvere l’invasione ucraina di Putin e conseguenze economiche.
2 – che a nostro avviso ci trasformerebbero in una sorta di Turchia mediterranea…
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
DONA ORA
——
Fonte: Inflazione in alto. Non abbiamo alternative all’Ue e a darle fiducia