Inflazione tendenzialmente in calo nel 2025: cosa succederà ai mutui a tasso variabile?

Tassi d’interesse in discesa, mutui variabili e tasso fisso: come proteggere le tue finanze nel nuovo anno

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Mutui, in calo rate con tasso variabile
Mutui, in calo rate con tasso variabile

Il 2024, per chi ha un mutuo a tasso variabile, è stato un po’ come salire sull’ottovolante, con tassi di interesse che crescevano a ogni giro e la paura di essere sbalzati fuori dalla giostra. La BCE, con il suo pugno di ferro contro l’inflazione, ha messo alla prova le finanze delle famiglie italiane. Tuttavia, finalmente arrivano segnali rassicuranti: l’inflazione sta rallentando. Buone notizie? Forse. Ma il futuro resta ancora incerto, quindi vediamo cosa potrebbe accadere nel 2025.

Inflazione in calo: una tregua per i mutuatari?

Secondo i dati più recenti dell’Istat, l’inflazione in Italia a settembre 2024 diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua, dal +1,1% del mese precedente. Questo rallentamento è dovuto principalmente al calo dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e alla decelerazione nei prezzi dei servizi relativi all’abitazione e ai trasporti.

Inflazione in calo, a settembre ma carrello della spesa, torna a salire
Inflazione in calo, a settembre ma carrello della spesa, torna a salire

Questa tendenza al ribasso è un’ottima notizia per i mutuatari, soprattutto per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile. Dopo aver visto le loro rate salire, con tassi dallo 0,25% del 2022 al 4,25% di fine 2023, molte famiglie italiane hanno affrontato rincari mensili di 200-300 euro. Ora, con l’inflazione in calo, ci si aspetta che la BCE possa ridurre la pressione sui tassi.

Tassi di interesse: cosa accadrà nel 2025?

Con l’inflazione in via di riduzione, è probabile che la BCE rallenti il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse. Gli analisti stimano che nel 2025 i tassi possano stabilizzarsi intorno al 3,5%. Questo potrebbe finalmente portare un po’ di respiro per chi ha un mutuo a tasso variabile, dopo un periodo di continui aumenti delle rate.

Tuttavia, non si prevedono miracoli: secondo gli esperti de Il Sole 24 Ore, sarà difficile vedere i tassi scendere sotto lo 2,5%-3% nel medio termine. Pertanto, chi ha un mutuo a tasso variabile dovrà continuare a monitorare la situazione e valutare l’opzione di passare a un tasso fisso, se preferisce stabilizzare i costi.

Il tasso fisso: conviene ancora o è come scegliere l’armatura medievale?

Se i tassi variabili stanno rallentando la loro corsa, molti si chiedono se convenga ancora stipulare un mutuo a tasso fisso. A ottobre 2024, secondo i dati della Banca d’Italia, il tasso medio sui mutui a tasso fisso si aggira intorno al 3,8%, rispetto al 2,5% del 2022. Anche se più elevato rispetto a qualche anno fa, il tasso fisso rappresenta ancora una scelta sicura per chi teme ulteriori oscillazioni dei tassi.

Cosa fare? Consigli pratici per non perdere il sonno

Se hai un mutuo a tasso variabile e temi ulteriori aumenti della rata, è importante non farsi prendere dal panico ma valutare le opzioni disponibili:

  1. Monitora l’andamento dei tassi: il 2025 potrebbe portare una stabilizzazione, ma è fondamentale rimanere informati sulle decisioni della BCE.
  2. Considera il passaggio al tasso fisso: anche se i tassi fissi sono più alti rispetto al variabile, potrebbero garantire una maggiore tranquillità.
  3. Rinegoziazioni e surroghe: circa il 15% dei mutui è stato rinegoziato finora nel 2024. Le banche sembrano più aperte a condizioni migliorative, quindi chiedi sempre un preventivo.
  4. Non farti prendere dal panico: il mercato dei tassi è in continua evoluzione. Valuta attentamente la tua situazione finanziaria e consulta un esperto prima di prendere decisioni affrettate.

Conclusione: il 2025 sarà davvero più calmo?

Il 2025 potrebbe finalmente offrire un po’ di tregua per chi ha un mutuo a tasso variabile. Con l’inflazione in calo e i tassi che si avviano verso una stabilizzazione, le famiglie italiane potrebbero vedere una riduzione della pressione sulle rate mensili. Certo, i tassi non torneranno ai livelli pre-crisi, ma è possibile che la BCE riduca gradualmente la sua stretta. Come direbbe Cesare, “Il dado è tratto”: ora sta a te decidere se attraversare il Rubicone con il variabile o passare al sicuro tasso fisso.