
Resta elevata la preoccupazione per la sicurezza nei luoghi di lavoro in Veneto, con numeri che, seppur parziali, delineano una situazione ancora critica. Nei primi sessanta giorni del 2025 si contano già 15 vittime di infortuni mortali nella regione, a fronte di 10.793 denunce totali di infortunio sul lavoro e 946 denunce di malattia professionale (fonte: Inail).
Massimiliano Paglini, segretario generale di Cisl Veneto, alla vigilia della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro del 28 aprile, sottolinea come questi dati, pur limitati al primo bimestre, confermino un trend preoccupante e costante nell’ultimo decennio. “Il calo degli infortuni è troppo lento e poco marcato. La riduzione non è affatto strutturale ed è ben lontana da quella decisa inversione di rotta auspicata”, evidenzia Paglini.
Nel 2024, gli infortuni totali denunciati in Veneto (70.186) sono aumentati dell’1,3% rispetto all’anno precedente, dato in parte attribuibile all’estensione della tutela Inail agli studenti. Gli infortuni mortali (79) sono diminuiti del 21,8% rispetto al 2023, ma il trend decennale evidenzia una media annua superiore alle 100 vittime. Preoccupano anche i 155 infortuni gravi riconosciuti nel 2023 con menomazioni superiori al 26%.
Cisl Veneto ribadisce l’importanza di un’azione sinergica sulla prevenzione, con particolare attenzione al contrasto alla precarietà, al lavoro sommerso e alla formazione. L’approvazione dell’Accordo Stato Regioni sull’obbligo formativo per i datori di lavoro è accolta con favore. Si sollecitano inoltre maggiori controlli e un allargamento della patente a crediti.
Il segretario Paglini sottolinea la necessità di integrare nella valutazione dei rischi aziendali anche quelli connessi alle nuove tecnologie, ai cambiamenti climatici e all’aumento delle aggressioni a lavoratori del settore sanitario e del trasporto pubblico. Infine, in riferimento al tema della Giornata mondiale, si guarda all’intelligenza artificiale come potenziale strumento avanzato di prevenzione e monitoraggio dei rischi.
A livello territoriale, nel 2024 Verona è la provincia con il maggior numero di infortuni (13.801) e di infortuni mortali (22). La fascia d’età più colpita dagli infortuni è quella under 25, mentre per gli infortuni mortali è la fascia 55-64 anni. La maggior parte degli infortuni, anche mortali, riguarda lavoratori uomini impiegati nell’industria e nei servizi. Nel 2024 sono state 5.510 le denunce di malattia professionale in Veneto, con in testa le patologie del sistema osteomuscolare.