Ingegneria gestionale a Vicenza, si sono laureati i primi studenti stranieri 

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ingegneria gestionale a Vicenza

Ezgi Bülbül, proveniente dalla Turchia, e Nima Taraghi, iraniano, sono i primi laureati stranieri del corso di laurea magistrale in Ingegneria Gestionale in lingua inglese, organizzato a Vicenza dall’Università degli Studi di Padova

Attivato nell’anno accademico 2021-2022, questo percorso curriculare affianca quello in italiano con una duplice finalità: da una parte offrire agli studenti italiani la possibilità di frequentare anche a Vicenza un corso di laurea magistrale interamente in lingua inglese, dall’altra intercettare gli studenti stranieri interessati a conseguire la laurea magistrale in Ingegneria Gestionale in Italia. 

Una proposta che ha ottenuto un successo pressoché immediato: «Attualmente riceviamo ogni anno oltre 1.500 domande di iscrizioni da studenti stranieri – spiega il prof. Enrico Scarso, vicedirettore del Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali con delega alla Didattica – ma possiamo accettare solo una trentina di matricole, dopo un rigoroso processo di selezione basato sulla carriera accademica. Gli iscritti stranieri provengono soprattutto dall’Asia, prevalentemente da India, Iran, Pakistan e Turchia, ma qualcuno anche dall’Africa e dal Sud America, paesi dove a differenza dell’Europa e del Nord America l’insegnamento di Ingegneria Gestionale è ancora poco diffuso, così optano per trasferirsi all’estero. E la maggior parte sceglie di studiare in Italia con l’intenzione di rimanere qui a lavorare dopo avere conseguito la laurea».

Un elemento, questo, che assume un particolare valore nel contesto attuale, come sottolinea il presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza Adamo Dalla Fontana: «Conosciamo bene le difficoltà che incontrano le aziende nel reperire le figure professionali di cui hanno necessità, e non solo nei reparti di produzione, come dimostra anche la forte domanda di ingegneri gestionali. Il fatto di avere a Vicenza un corso magistrale in lingua inglese così attrattivo rispetto agli studenti provenienti da altri Paesi costituisce una grande opportunità per contribuire a colmare questo gap tra domanda e offerta di competenze. Senza contare che la presenza di studenti stranieri rappresenta anche una risorsa per la crescita economica e culturale per l’intera Città».

Accanto agli studenti stranieri, sono circa un centinaio le matricole italiane, per un totale di circa 130-140 nuovi iscritti ogni anno, tra i quali è da segnalare anche una presenza significativa di studentesse, circa il 30% del totale (dato ben al di sopra della media nazionale dei corsi di laurea in Ingegneria). «In questo caso la finalità non è imparare l’inglese, che devono già conoscere bene al momento dell’iscrizione – precisa il prof. Scarso -: gli italiani che scelgono il percorso in inglese al posto di quello in lingua italiana lo fanno perché ritengono che possa essere un valore aggiunto nel curriculum e anche un domani quando si troveranno a lavorare nelle aziende, specie considerando la forte propensione all’internazionalizzazione delle imprese locali».

Aziende che fanno praticamente a gara per assumerli: «Ingegneria Gestionale è un percorso di laurea che offre una preparazione trasversale – ricorda il prof. Scarso -, perché si acquisiscono solide competenze tecnologiche associate alla capacità di comprendere e risolvere i problemi di un’azienda, potenzialmente gestendola a 360°. Questo fa sì che i nostri laureati possano collocarsi con successo in aziende appartenenti ai più diversi settori produttivi, ma anche nelle aziende di servizi, incluse banche e società informatiche, nonché nella pubblica amministrazione. Sono dunque figure molto ricercate, tanto è vero che dopo la laurea praticamente tutti gli studenti trovano immediatamente lavoro, anzi spesso vengono assunti già da laureandi, anche a seguito del tirocinio obbligatorio durante il quale gli studenti sono chiamati a cimentarsi in azienda sulla risoluzione di un problema concreto».