Iniziativa Cgil a Vicenza per lo sciopero Generale regionale 

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Una iniziativa della Cgil è prevista a Vicenza in occasione dello sciopero Generale regionale proclamato per mercoledì 14 dicembre. Si tratta di una manifestazione provinciale, con partenza del corteo in viale Roma alle 9 e interventi conclusivi in Piazza Matteotti. La manifestazione si conluderà intorno alle 11.

Per cambiare una manovra di bilancio che impoverisce lavoratori e pensionati, non dà risposte a giovani e donne, favorisce evasori fiscali e professionisti benestanti – sostiene Giampaolo Zanni, segretario della Cgil di Vicenza -.

L’inflazione costerà ai lavoratori e alle lavoratrici uno o due mesi di stipendio. La manovra di bilancio non dà nessuna risposta all’emergenza salariale. La conferma della riduzione del cuneo fiscale è assolutamente insufficiente rispetto alla perdita netta di salario di centinaia di migliaia di cittadini della nostra Regione.

Poco o nulla dunque per il mondo del lavoro, per i professioni con un reddito da 85.000 euro l’anno, invece, un risparmio – grazie alla Flat Tax al 15% – di 9.600 euro l’anno. Il Governo ha fatto marcia indietro anche sulla rivalutazione degli assegni previdenziali, decidendo di sottrarre ai pensionati 3,5 miliardi nel 2023 e addirittura 17 miliardi nel prossimo triennio.

Hanno messo tali e tanti paletti a Opzione donna che, ormai, l’hanno di fatto abolita. Per tutti gli altri resta la Legge Fornero. Nulla contro il lavoro precario, anzi, si re-introducono i voucher. Si tagliano risorse a sanità e scuola, che pagano pesantemente il prezzo dell’inflazione, non si stanziano le risorse per i rinnovi contrattuali pubblici e per il trasporto pubblico.

E come se non bastasse, lotta contro i poveri con l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, che colpirà decine di migliaia di famiglie venete già in grande difficoltà.

Gli unici a guadagnarci, con la legge di stabilità che il Governo Meloni ha presentato, sono gli evasori, ai quali sono state condonate le cartelle esattoriali, è stato aumentato a 5.000 euro il tetto del contante, è stata offerta la possibilità di rifiutare il pagamento con la moneta elettronica sotto i 60 euro”, conclude Zanni, sull’iniziativa Cgil.