Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con risoluzione 62/139 il 18 dicembre 2007 e che si celebra il 2 aprile, intende sottolineare l’importanza dell’inclusione in senso lato, ma soprattutto in relazione alle esigenze dei giovani studenti caratterizzati da tale stato di salute e dalle loro famiglie.
È molto importante che si continuino a diffondere nella scuola e nella società informazioni in merito a tale condizione. In realtà parlare di autismo significa spesso far coesistere in un’unica definizione tante modalità comportamentali che caratterizzano le persone neurodivergenti.
A volte si tratta di forme molto lievi; in altri casi la qualità della vita può diventare veramente complicata per i pazienti con spettro.
La pandemia indubbiamente ha reso il processo di apprendimento / insegnamento sicuramente più problematico già per i soggetti normodotati, perché ha comportato l’allontanamento dal gruppo classe e l’utilizzazione massiccia di strumenti tecnologici in modalità remota, fattore che ha accentuato qualsiasi forma di disuguaglianza e soprattutto ha isolato e privato di punti di riferimento o esperienze pratiche gli studenti con tale patologia.
È necessario rimuovere il più possibile tutti gli ostacoli in modo che tuti possano esprimersi in ragione delle proprie caratteristiche e raggiungere il successo formativo, acquisendo gli strumenti necessari per l’inserimento nel mercato del lavoro.
Oggi è necessario partire da una diagnosi precoce, riuscendo a rilevare i primi sintomi dell’autismo, che vengono osservati nel secondo anno di vita e corrispondono per lo più in ritardi nello sviluppo del linguaggio e in forme di scambi sociali inconsuete, proprio per intervenire tempestivamente, coinvolgendo la scuola e le strutture sanitarie.
Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio degli studi sullo spettro autistico (OssNA), nel 2016, in Italia, un bambino su settantasette presenta un disturbo dello spettro autistico, con prevalenza maschile.
Occorrono politiche e interventi di carattere economico, educativo, sanitario e sociale per incrementare tutti i servizi e migliorare la qualità della vita delle famiglie con pazienti caratterizzati da tale tipologia.
La tutela della salute e l’inserimento nella vita sociale delle persone con spettro vanno assolutamente perseguite con caparbietà. Un aspetto che non dovrebbe essere poi trascurato è l’inclusione lavorativa che permetterebbe al soggetto autistico di inserirsi in modo consapevole e soddisfacente nella comunità di riferimento con la possibilità di conseguire una propria autonomia abitativa. A tal proposito dovrebbero essere finanziati percorsi differenziati, proprio per raggiungere in pieno la propria autodeterminazione, magari utilizzando le risorse PNRR – Missione 4 Istruzione e ricerca.
Il CNDDU auspica una sinergia di equipe multidisciplinari con l’intento di elaborare strategie operative finalizzate al conseguimento degli obiettivi indicati. Il CNDDU invita a “tingere” di blu i canali social e i siti delle istituzioni scolastiche per ricordare quanto la diversità sia una risorsa importante nel processo di apprendimento / insegnamento e quanto possa sostanziare interventi formativi efficaci per tutti gli studenti e permettere il progresso della società civile.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU