“Quando elenca i clamorosi record, Zaia dimentica sempre quello dell’inquinamento. Siamo la regione con l’aria più avvelenata d’Italia, ormai da anni. Cosa vuol dire? Che c’è un sistema di produzione, di trasporti, di gestione ambientale, tutto da ripensare. E invece che si fa? Si lascia che le imprese inquinino, si costruiscono autostrade, si cementifica”. Così i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti, Erika Baldin, Manuel Brusco e Simone Scarabel che ricordano: “In Consiglio regionale abbiamo approvato un ‘piano aria’ al quale non è mai stata data attuazione, lasciando i comuni alla loro libera iniziativa, senza un minimo coordinamento. Noi del Movimento 5 Stelle, in votazione di bilancio, abbiamo proposto lo stanziamento di 100 milioni per azioni di risanamento ambientale e ci è stato risposto che i soldi erano troppi. Abbiamo anche presentato una proposta di legge regionale sulla mobilità elettrica ma non è nemmeno mai andata in discussione. In tutta Italia per lo smog muoiono 84.000 persone l’anno: vogliamo proprio dover fare il calcolo di quante siano le vittime in Veneto, per cominciare ad affrontare il problema seriamente? Togliere licenze alle attività produttive inquinanti. Stabilire tetti rigidi alla cementificazione e minimi obbligatori di aree verdi. Intervenire sulla mobilità pubblica, riducendo drasticamente il trasporto a motore. Coordinare le azioni di contrasto locale all’inquinamento, stabilendo parametri rigidi validi per tutti. Finanziare progetti di mobilità elettrica, su strada, ma anche su acqua a beneficio della laguna veneziana. Tutto questo si può e si deve fare. Magari iniziando da un gesto forte come l’appoggio ufficiale della Regione all’istituzione, proprio a Venezia, della Corte e Procura Europea per i reati ambientali”.
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