Inquinamento in Veneto. Guarda (Verdi/ALE): «Non c’è buona sanità che tenga se l’aria è malata»

97
Guarda, troppo smog in veneto

Un paradosso veneto quello che emerge dai titoli dei giornali, secondo l’eurodeputata del Gruppo Verdi/ALE Cristina Guarda, presente oggi a Rovigo per l’Ecoforum Veneto di Legambiente in collaborazione con Arpav e Regione Veneto: se da una parte viene celebrato l’ottimo lavoro delle Ulss Venete, tra le migliori d’Italia secondo Agenas, dall’altra si alza il livello di allerta smog sul territorio regionale. «C’è poco da festeggiare per la sanità – ha commentato l’eurodeputata – se l’aria che respiriamo è malata. Se non affrontiamo il problema dell’inquinamento atmosferico con una strategia decisa, staremo sempre peggio. Arpav ha alzato il livello di allerta smog per undici su 25 aree della nostra regione, comprese Rovigo e Adria, in seguito a sforamenti del limite consentito di PM10 per più di quattro giorni consecutivi. Il livello arancio indica un rischio per la salute della popolazione, specie per le persone vulnerabili».

Cristina Guarda su smog in veneto
L’eurodeputata Cristina Guarda

Guarda poi ha rincarato la dose, sottolineando che l’aria che i cittadini respirano in Veneto è tra le peggiori al mondo: «Secondo la Corte di giustizia europea, l’Italia ha violato il diritto dell’Ue sulla qualità dell’aria per anni: i valori limite di Pm10 sono stati superati in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017, in diverse zone d’Italia, inclusa la Pianura Padana».

Quale dunque la strategia per porre rimedio alla situazione? «I pilastri devono essere mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni domestiche ed industriali e contenimento degli allevamenti intensivi – ha spiegato l’eurodeputata. – I trasporti sono responsabili del 25% delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea. Da consigliera regionale avevo proposto in Veneto il biglietto climatico, che è entrato nella programmazione regionale con la promessa di una sperimentazione. Che, però, finora non si è vista. Da parlamentare europea – ha concluso – continuerò a difendere gli obiettivi della transizione ecologica nel settore dei trasporti, a partire dal target 2035 sulle auto elettriche».