Il mese di ottobre ci invita alla preghiera. Iniziato con la Veglia ecumenica di preghiera per il Creato, sabato scorso 28 settembre, a Monte Berico, ci porta presto la festa della Beata Vergine Maria del Rosario, tanto cara alle nostre parrocchie e famiglie.
Alla sua intercessione affidiamo il nuovo anno pastorale, scolastico e sociale.
Il mese appena iniziato si caratterizza per un invito ad alzare lo sguardo, a uscire dai nostri schemi abituali, dalle nostre consuetudini locali e diventare cittadini del mondo. I nostri giovani hanno compreso più di noi adulti che il “pianeta è uno solo” e che il nostro stile di vita è al di sopra delle sue possibilità di sopportazione.
Per noi cristiani, oltre al monito a salvare la madre Terra, è un monito a pensarci come l’unica famiglia di Dio. Se ne fa interprete autorevole papa Francesco, che con il Sinodo Panamazzonico, invita l’intera Chiesa cattolica a pregare, riflettere, piangere sull’attuale agonia dell’Amazzonia. Per suo desiderio, alcuni problemi apparentemente locali vengono posti all’attenzione universale, perché “tutto è connesso”. Lo affermava già san Paolo: “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme… Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1Cor 12,26-27). Come non ringraziare il Padre per questa nuova coscienza “universale” della sua Chiesa?
Il Sinodo sarà vissuto per rispondere ad alcuni quesiti che coinvolgono anche noi: come individuare nuovi cammini di evangelizzazione, che favoriscano l’ecologia integrale? Come approfondire la ‘Laudato si”, documento profetico del Papa? Come evitare il degrado della foresta amazzonica, polmone di capitale importanza? Come ascoltare il grido della Terra e in particolare della foresta pluviale? Quali nuovi ministeri e servizi per gli agenti pastorali, specie per le donne, che rispondano ai bisogni e alle responsabilità della comunità?
Come diocesi, vogliamo accompagnare con il cuore aperto questo grande evento. Lo faremo in due momenti, che poi si apriranno ad altre occasioni di incontro e di preghiera nelle unità
pastorali, perché le domande poste dal Sinodo possano diventare stimoli di rinnovamento anche per noi. Nella veglia di venerdì 4 ottobre e nel meeting diocesano, dai Missionari Saveriani, sabato 5 ottobre, avremo con noi dom Roque Paloschi, vescovo di Porto Velho (Brasile), membro del Sinodo, con la sua testimonianza che ci aiuterà a elaborare la conversione missionaria della nostra pastorale.
Nel Meeting, a cui invitiamo tutti gli operatori pastorali, ci scambieremo idee e sentimenti sul futuro prossimo della nostra diocesi. Ne nasceranno delle schede che potremo rivedere e approfondire nelle comunità, per dare un volto nuovo, una nuova presenza, un nuovo stile missionario alla nostra evangelizzazione (EG 25). Ecco perché abbiamo bisogno di incontrarci per pregare, per invocare la forza per una azione creativa e vigorosa, sia nella società come nella Chiesa: come ci insegnano i giovani che nella giornata di venerdì sono scesi in piazza, possiamo impegnarci a consumare meno plastica, a compiere scelte alimentari più consapevoli, soprattutto a diminuire responsabilmente il consumo di acqua potabile e tante altre buone pratiche di cui il pianeta ha bisogno. Ma è anche il tempo di pensare a forme e ministeri nuovi nelle comunità cristiane. Questo futuro è legato alla nostra capacità e volontà di cambiare scelte e atteggiamenti quotidiani.
Per questo, abbiamo bisogno di pregare molto e insieme. Perché, direbbe santa Teresa di Calcutta, chi vuole agire molto, deve pregare molto.
*Direttore Ufficio per il coordinamento della pastorale