“Nel giorno di Natale il consigliere regionale, Sergio Berlato, attraverso la sua pagina Facebook ha dedicato una vignetta ‘a tutte le signorine animaliste e vegane’ con degli insulti sessisti che vanno oltre alla libera critica politica“, lo afferma nella nota che pubblichiamo Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape).
“Presenteremo domani mattina un esposto – spiega – alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma per il reato di diffamazione, che potrà essere sottoscritto da tutte le donne che si sono sentite offese e diffamate. Ci auguriamo che nelle prossime ore arrivino delle scuse da Fratelli d’Italia. Nell’attesa ci appelliamo a Giorgia Meloni perché prenda le distanze da certe affermazioni denigratorie verso l’impegno di volontarie a difesa degli animali. Simili volgarità non dovrebbero appartenere al linguaggio di un rappresentato dello Stato. In quelle poche parole vi è racchiuso un razzismo viscerale contro tutto il genere femminile, costretto, indipendentemente da ciò di cui si occupa, a dover rendere conto della propria vita sessuale. Una ironia che scade nel triviale per noi è inaccettabile”.
“L’ignoranza di certi attacchi al mondo animalista – conclude Sidoli – non scalfirà l’impegno quotidiano delle nostre amiche animaliste ed ecologiste. Abbiamo voluto dare un segnale per far capire che non vogliamo vivere in un Paese in cui certe dichiarazioni possano trovare cittadinanza. Il sessismo è una forma di discriminazione e come tale va combattuto”.
SERGIO BERLATO: SONO IO LA VITTIMA DEGLI INSULTI E DELLE MINACCE DEGLI ANIMALISTI
Reiterati sono stati gli inaccettabili insulti e le pesanti minacce, anche di morte, a cui sono stato sottoposto, assieme alla mia famiglia, da parte di sedicenti animalisti che mi hanno pesantemente aggredito sui social per il solo fatto di essere un appassionato cacciatore.
Anziché denunciare alle autorità competenti gli autori e le autrici di questi misfatti per diffamazione aggravata e minacce, ho preferito ridicolizzarli attraverso la pubblicazione di una vignetta, non di mia produzione ma reperita e reperibile sul web, rivolgendomi non a tutte le animaliste che rispetto pur avendo convinzioni molto diverse dalle loro, ma solo a quelle che hanno ritenuto di farmi gratuitamente e reiteratamente dono dei loro inaccettabili insulti e delle loro gravi minacce, anche di morte.
Dal momento che sia io che la mia famiglia siamo stati resi oggetto più volte degli insulti e delle minacce da parte di questi sedicenti animalisti e che questi insulti e queste minacce continuano ad essere reiterati, sarà mia cura rivolgermi alla Procura della Repubblica per veder tutelata la mia onorabilità assieme a quella dei miei famigliari.
Sono stato eletto con le preferenze per tre legislature in Consiglio regionale del Veneto e per quattro legislature, sempre con le preferenze, al Parlamento europeo.
La mia fedina penale è perfettamente pulita e la mia credibilità personale e la mia correttezza sono attestate anche dal consenso che mi viene ripetutamente dimostrato dai miei numerosissimi elettori.
Saranno le autorità competenti a verificare chi veramente abbia oltrepassato i limiti della legalità e della decenza.
Sergio Berlato
Il direttore e la redazione di VicenzaPiu.com, pur avendo apprezzato e apprezzando le battaglie per la legalità di Sergio Berlato, proprio per questo non possono non esprimere stupore e dissenso per la vignetta a dir poco di pessimo gusto che, prima ancora che un’aggressione gratuita alla sensibilità femminile, è un insulto inatteso alla intelligenza più volte dimostrata dal coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.
Berlato in questo modo è perlomeno sceso allo stesso livello pur se provocato, come lui scrive, da innumerevoli insulti e da numerose minacce a lui e alla sua famiglia da parte di animaliste e vegane, che similmente condanniamo e che, se ne ricorrono gli estremi, anche Ape dovrebbe segnalare alle autorità competenti.
Ci auguriamo, intanto, che chi ha avuto la forza di lottare contro il sistema Galan e contro le sue propaggini, che in regione Veneto e nell’amministrazione comunale di Vicenza ancora ne seguono gli schemi correttivi e/o collusivi, sappia trovare la forza delle scuse e del passo indietro, già in parte dimostrata precisando anche che la sua reazione, comunque, disdicevole per un uomo pubblico, è verso chi lo ha attaccato e non generalizzata contro animaliste e vegane, che, in modi civili, lo contestino,
Questa forza, che implica la gestione del proprio orgoglio, è di certo più ardua dell’attacco al malaffare, che trova il consenso degli onesti, ma, per ciò stesso, la reputeremmo ancora più meritevole di considerazione almeno da parte nostra.
Giovanni Coviello e VicenzaPiu.com
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