Interventi della Polizia di Stato di Vicenza: lite tra due immigrati e sequestro di fuochi d’artificio irregolari

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Un arresto della Polizia di Stato di Vicenza
Un arresto della Polizia di Stato di Vicenza (foto di archivio)

Ieri sera, intorno alle 20:45, un equipaggio della Volante della Questura è intervenuto in Viale San Lazzaro, dove ha notato due individui impegnati in una violenta lite con spintoni, calci e pugni. Gli agenti della Polizia di Stato di Vicenza (qui altre notizie, ndr) sono intervenuti prontamente per separare i contendenti.

Uno dei partecipanti ha cercato di fuggire, ma è stato inseguito e catturato dai poliziotti. I due individui, un cittadino del Marocco nato nel 2000 e un senegalese nato nel 1988, entrambi in regola con il permesso di soggiorno, sono stati identificati.

Dopo aver calmato la situazione, è emerso che la lite era scaturita da un’accusa reciproca di furto di uno smartphone di ultima generazione, appena acquistato per diverse centinaia di euro, che comunque non è stato trovato in possesso dell’accusato. Entrambi sono stati condotti in Questura per le verifiche di routine e per la presentazione delle denunce.

Nessuno dei due ha riportato ferite che richiedessero cure mediche.

Sempre ieri, ma di mattina, mattina, intorno alle 9:30, gli agenti delle Volanti della Questura di Vicenza hanno sequestrato oltre 250 kg di fuochi d’artificio illegalmente detenuti, inclusi petardi, fontane, razzi e scatole cinesi. Il materiale era presso il negozio “Family Fireworks” in Via Fiume, gestito da una cittadina italiana nata nel 1987.

La titolare aveva presentato domanda per l’autorizzazione all’esercizio dell’attività, ma non aveva ancora ottenuto l’approvazione. Non erano state effettuate verifiche sulla sicurezza del luogo. Pertanto, la quantità di fuochi d’artificio detenuta superava il limite consentito di 25 kg per la vendita.

Il sequestro dac parte mdegli agenti della Polizia di Stato di Vicenza è avvenuto a seguito delle segnalazioni di residenti e clienti preoccupati per la regolarità dell’attività commerciale e per la sicurezza della zona. Il materiale è stato trasportato in un luogo sicuro in attesa dei provvedimenti per la distruzione.

La titolare è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per commercio abusivo di materiale esplodente e omessa denuncia di materiale esplodente.


* “Si rappresenta per entrambi i casi che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alle vicende esposte sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe”.