Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani ritiene doveroso intervenire in relazione al dibattito scaturito in tema di adeguamento degli stipendi dei docenti e differenziazione, dopo le affermazioni del ministro dell’Istruzione, prof. Giuseppe Valditara. Come più volte sottolineato, consideriamo una misura economica urgente aumentare la retribuzione mensile in modo sostanziale o inserire forme di sussidio / agevolazione per tutti coloro che si trovino a dover insegnare lontano dalla propria sede di residenza. Non comprendiamo le polemiche, che a noi sembrano finalizzate unicamente a mantenere lo status quo, da parte di politicanti completa-mente estranei alla vita quotidiana dei lavoratori della scuola; i docenti fuorisede, in particolare quelli che operano nelle regioni del centro – nord, devono fronteggiare un costo della vita più alto in tutti i contesti, motivo per cui contemplare un’integrazione in funzione di tale realtà dei fatti sarebbe rispettoso di tutti gli enormi sacrifici che comporta una vita logorata da difficoltà logistiche ed affettive.
Da un’analisi sul costo medio della vita pubblicata su Borsa & Finanza il 19 gennaio risulta che “In media, il costo della vita in Italia oscilla tra 1.200 e 1.700 euro netti al mese per una persona single, inclusi affitto o mutuo, utenze, auto, spesa per il cibo e (alcune) passioni per il tempo libero. Per una famiglia, il range si alza e arriva a 2.200-2.700 euro netti al mese, sempre comprendendo tutte le spese, la scuola e le attività per i bambini. La spesa media mensile familiare nel 2021, secondo i dati dell’Istat, è infatti pari a 2.437 euro (…) Milano è la città italiana dove la vita costa di più. Non sono da meno Aosta, Torino, Trento e Trieste. A Napoli, e in generale al Sud, il costo della vita è la metà di quello al Nord: nella città partenopea, ad esempio, fare una spesa completa (pane, frutta, verdura, carne, pesce) costa in media 67,58 euro a fronte di 99,24 euro a Milano, 97,30 euro ad Aosta e 95,50 euro a Trieste.”
Visto che le risorse della legge di Bilancio sono esigue, occorre, a nostro avviso, intervenire su strumenti come la Mobilità 2023/24 e sulla possibilità di inserire opzioni che favoriscano real-mente il ricongiungimento familiare, specie per i lavoratori più vulnerabili e che “vantano” molti anni di lavoro fuorisede. Ricordiamo che esistono classi di concorso, come la A046 – discipline giuridiche ed economiche, per le quali, da circa dieci anni, non è possibile rimediare una sede vicino al proprio nucleo familiare. Tali docenti, inoltre, subiscono le speculazioni dei vettori di tra-sporto, che, soprattutto in occasione di festività, ponti e weekend, triplicano i prezzi dei biglietti; per non parlare dell’aumento degli affitti, dell’energia elettrica e del metano. Auspichiamo la fine di sterili discussioni e attendiamo la configurazione di un piano operativo che possa dare quanto prima risposte certe e rassicuranti al personale in questione. Il CNDDU dichiara nuovamente la propria disponibilità al ministro dell’Istruzione, prof. Giuseppe Valditara, per dialogare in modo sereno e costruttivo sulle criticità presenti rilevati.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU