Da tempo ormai le politiche abitative del comune di Vicenza, risultano carenti, ondivaghe e prive della dovuta attenzione per le fasce di cittadini più deboli e svantaggiate (qui l’intervista a Mauro Marchi, segretario generale del SUNIA di Vicenza, di sotto tutto il suo intervemto, ndr). Ne è un esempio il tanto sbandierato bando che mette a disposizione delle giovani coppie di sposi, 16 appartamenti in vie S. Lazzaro con affitto a canone concordato, detta così sa rebbe un’iniziativa lodevole, ma come dicevano i latini: “in cauda venenum”; infatti per poter accedere al bando bisogna anticipare ben tre annualità del canone, dunque una cifra che oscilla tra i 10,692 ? per un mini e i 14,688 ? per un bicamere.
A ciò si aggiunga la farraginosità del bando stesso, con clausole di ipotesi di futuro riscatto che sembrano fatte apposta per scoraggiarne ulteriormente l’adesione.
Come può essere pensabile che una giovane coppia possa pagare cifre tanto elevate per entrare in un appartamento, per di più in una zona poco appetibile come posizione e adia cente all’entrata dell’albergo cittadino con le problematiche facilmente immaginabili.
E’ credibile che una giovane coppia possa prendere in considerazione di fare un figlio e magari doverlo crescere in una zona priva di verde e parchi, in mezzo al traffico di vie S. Lazzaro e all’entrata dell’albergo cittadino?
In un momento di piena crisi e precarietà del mondo del lavoro, dove ad esserne colpiti sono soprattutto i giovani, che proprio a causa della instabilità dei rapporti di lavoro fanno fatica ad accedere sia ai mutui sia al mercato degli affitti, la proposta sbandierata dal co mune e dall’assessore Sala suona come una beffa per la categoria dei cittadini ai quali si rivolge.
Se dawero si volevano favorire le giovani coppie, altre sarebbero state le soluzioni dari cercare e non certo facendole pagare, e caro, agli stessi cittadini, questa infelice trovata dell’assessore Sala dimostra per l’ennesima volta la mancanza di un concreto progetto per la soluzione dei problemi abitativi dei cittadini e va ad aggiungersi alla proposta di acqui sto presso i privati di abitazioni da destinare all’Erp, e all’alienazione ai privati di numerosi appartamenti di proprietà comunale.
Si ha l’impressione che il disegno del comune sia di favorire quei cittadini che abbiano alle spalle delle garanzie economiche, magari con l’aiuto dei genitori e dei loro risparmi, tali da potergli permettere un cospicuo esborso economico per accedere all’offerta e non invece, quelle fasce di cittadini che appunto per la loro precarietà economica e lavorativa, sareb bero stati i naturali destinatari del progetto.
Che poi a corollario di ciò, provengano censure addirittura dalla regione Veneto per bocca dell’assessore regionale Donazzan, la dice lunga sulla qualità del progetto e sulla sua pa lese inadeguatezza a rispondere concretamente alte reali e vive esigenze dei cittadini.
Cittadini che a questo punto si chiedono se in comune vi siano veramente competenze e idee, adeguate a venire incontro ai vicentini più giovani che sono maggiormente colpiti dal la crisi in atto.
Il SUNIA chiede una radicale revisione delle politiche abitative e sociali da parte del comu ne di Vicenza e si propone per un tavolo tecnico con gli assessorati competenti per studia re e mettere in atto una vera politica abitativa che favorisca i cittadini meno abbienti, gli an ziani e i giovani.
Mauro Marchi, Segretario generale SUNIA di Vicenza