Rendo note, per trarne spunti per riflessioni, le domande che ho posto alla Banca Intesa Sanpaolo in occasione dell’odierna assemblea e alle quali ho ricevuto or ora risposta.
Innanzitutto emerge che la Intesa San Paolo si rifiuta di fornire precise indicazioni contabili sull’ammontare dei crediti di ex clienti delle banche popolari venete adducendo inesistenti problemi informatici perché è del tutto assurdo che nel 2018 non siano in grado di estrapolare dati relativi da un cluster di clienti ben definito acquisiti nel 2017.
Degli oltre 9.455 dipendenti acquisti oltre ottomilatrecento sono rimasti e i mille e cento che se ne sono andati non hanno richiesto alcun onere particolare. A questo punto come si spiega il miliardo e duecento ottanta cinque milioni esentasse regalato dal Governo per sostenere gli oneri di ristrutturazione?
Unica buona notizia è che i cento milioni stanziati per gli ex azionisti sembrerebbero ancora disponibili.
Assemblea Banca Intesa Sanpaolo del 30 aprile 2019
Domande pervenute prima dell’Assemblea ex art. 127-ter Tuf
Azionista Riccardo Federico Rocca Domande pervenute il 26 aprile 2019
1 Del totale dell’esposizione creditoria a livello consolidato e individuale al 31 dicembre 2018, a quanto ammonta la parte relativa alle posizioni creditorie rilevate dalla liquidazione coatta amministrativa del gruppo Banca Popolare di Vicenza col contratto di cessione d’azienda del 26 giugno 2017;
A seguito della migrazione informatica sui sistemi INTESA SANPAOLO, avvenuta dicembre 2017 per i rami rivenienti da ex VENETO BANCA ed ex BPVi e ad aprile 2018 per le partecipate Banca Nuova e Banca Apulia, le posizioni creditorie oggetto di acquisizione da parte di INTESA SANPAOLO con il contratto del 26 giugno 2017 risultano pienamente integrate dal punto di vista informatico, gestionale e contabile con le altre posizioni creditorie di INTESA SANPAOLO per cui, ad oggi, non risulta più possibile enucleare separatamente la componente riveniente dalle ex Banche Venete. Le uniche posizioni creditorie ancora enucleabili distintamente sono i crediti “high risk” in funzione degli specifici diritti contrattuali in capo a INTESA SANPAOLO per la retrocessione di tali posizioni alle Banche in LCA.
2 Del totale dell’esposizione creditoria a livello consolidato e individuale al 31 dicembre 2018, a quanto ammonta la parte relativa alle posizioni creditorie rilevate dalla liquidazione coatta amministrativa del gruppo Veneto Banca col contratto di cessione d’azienda del 26 giugno 2017;
A seguito della migrazione informatica sui sistemi INTESA SANPAOLO, avvenuta dicembre 2017 per i rami rivenienti da ex VENETO BANCA ed ex BPVi e ad aprile 2018 per le partecipate Banca Nuova e Banca Apulia, le posizioni creditorie oggetto di acquisizione da parte di INTESA SANPAOLO con il contratto del 26 giugno 2017 risultano pienamente integrate dal punto di vista informatico, gestionale e contabile con le altre posizioni creditorie di INTESA SANPAOLO per cui, ad oggi, non risulta più possibile enucleare separatamente la componente riveniente dalle ex Banche Venete. Le uniche posizioni creditorie ancora enucleabili distintamente sono i crediti “high risk” in funzione degli specifici diritti contrattuali in capo a INTESA SANPAOLO per la retrocessione di tali posizioni alle Banche in LCA.
3 Del totale dell’ammontare dei crediti rilevati con il contratto di cessione d’azienda del 26 giugno 2017, a quanto ammontano i crediti retrocessi dalla Intesa Sanpaoloalla liquidazione coatta amministrativa del gruppo Banca Popolare di Vicenza nel corso del 2018 e nel corso del primo trimestre del 2019 ai sensi dell’art. 3.3 del contratto (Crediti High risk);
Nel corso del 2018 e del 1° trimestre 2019 ad oggi non si è proceduto alla retrocessione alle Banche in LCA dei crediti “high risk” in quanto non risultava ancora formalizzata, tramite apposito Decreto del MEF, la garanzia “high risk”; tale garanzia – autonoma e a prima richiesta nei termini previsti dal MEF – copre l’adempimento, da parte delle due Banche in LCA degli obblighi derivanti dai contratti di finanziamento sottoscritti tra INTESA SANPAOLO e ciascuna Banca in LCA relativamente al corrispettivo per la retrocessione dei crediti “high risk”. Con lettera dell’11 marzo 2019, il MEF ha comunicato a INTESA SANPAOLO l’emissione del decreto con cui è stata formalizzata la garanzia “high risk”, per un importo complessivamente pari a 4 miliardi (1,26 miliardi per Veneto Banca in LCA e 2,74 miliardi per BPVi in LCA). Essendo stata formalizzata la garanzia “high risk”, l’efficacia della retrocessione dei crediti “high risk”, è stata pianificata per l’11 maggio 2019.
4 Del totale dell’ammontare dei crediti rilevati con il contratto di cessione d’azienda del 26 giugno 2017, a quanto ammontano i crediti retrocessi dalla INTESA SANPAOLO alla liquidazione coatta amministrativa del gruppo Veneto Banca nel corso del 2018 e nel corso del primo trimestre del 2019 ai sensi dell’art. 3.3 del contratto (Crediti High risk);
Nel corso del 2018 e del 1° trimestre 2019 oggi non si è proceduto alla retrocessione alle Banche in LCA dei crediti “high risk” in quanto non risultava ancora formalizzata, tramite apposito Decreto del MEF, la garanzia “high risk”; tale garanzia – autonoma e a prima richiesta nei termini previsti dal MEF – copre l’adempimento, da parte delle due Banche in LCA degli obblighi derivanti dai contratti di finanziamento sottoscritti tra INTESA SANPAOLO e ciascuna Banca in LCA relativamente al corrispettivo per la retrocessione dei crediti “high risk”. Con lettera dell’11 marzo 2019, il MEF ha comunicato a INTESA SANPAOLO l’emissione del decreto con cui è stata formalizzata la garanzia “high risk”, per un importo complessivamente pari a 4 miliardi (1,26 miliardi per Veneto Banca in LCA e 2,74 miliardi per BPVi in LCA). Essendo stata formalizzata la garanzia “high risk”, l’efficacia della retrocessione dei crediti “high risk” riclassificati è stata pianificata per l’11 maggio 2019.
5 Dei nr. 9455 dipendenti in Italia e dei nr. 880 dipendenti esteri dei due gruppi ex Banche Popolari Venete che sono entrati a fare parte di INTESA SANPAOLOcon le cessioni d’azienda del 26 giugno 2017, quanti hanno cessato il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2018 e quindi per differenza quanti sono in forza alla detta data nel gruppo INTESA SANPAOLO;
Al 31 dicembre 2018 presso il Gruppo Intesa Sanpaolooperavano complessivamente n. 8.305 dipendenti provenienti dalle cosiddette ex Banche Venete.
6 A quanto è ammontato il costo complessivo sostenuto dalla INTESA SANPAOLO nel corso del 2018 a titolo di oneri di ristrutturazione e integrazione per favorire l’esodo dei dipendenti del gruppo Banca Popolare di Vicenza e del gruppo Veneto Banca.
Nel 2018 non sono stati sostenuti a conto economico costi riferibili alla cessazione del rapporto di lavoro di dipendenti delle cosiddette ex Banche Venete di cui agli Accordi sindacali sottoscritti nel 2017.
7 Quanti sono i contenziosi aperti con i clienti delle ex banche popolari venete aperti al 31.12.2018 per questioni attinenti contestazioni sulle pretese creditorie dalla medesima rilevate in occasione delle cessioni d’azienda del 26 giugno 2017 e per quale ammontare complessivo;
Riteniamo che l’azionista faccia riferimento ai contenziosi passivi pendenti al 26.6.2017 facenti parte degli asset (c.d. Insieme Aggregato) ceduti a Intesa Sanpaolo. Tali contenziosi erano circa n. 1000 per un valore complessivo di circa € 120 milioni; di questi quelli ancora pendenti al 31.12.2018 erano circa n. 750 per un valore complessivo di circa € 100 milioni.
8 A quanto ammontano le commissioni lorde maturate nel 2018 relative a contratti di assicurazione sottoscritti dai clienti del gruppo Banca Popolare di Vicenza e gruppo Veneto Banca acquisiti da INTESA SANPAOLOcon le cessioni di azienda del 26 giugno 2017;
Al momento dell’integrazione diversi clienti erano in condivisione e una volta confluiti nei sistemi INTESA SANPAOLO non è stato più possibile distinguere in modo puntuale la clientela. Pertanto questa enucleazione e conseguentemente questa evoluzione non è più disponibile.
9 A quanto ammontano le spese legali sostenute da INTESA SANPAOLOnel corso dell’esercizio 2018 per la gestione di contenziosi con clienti del gruppo Banca Popolare di Vicenza e del gruppo Veneto banca che sono state riaddebitate alle liquidazioni coatte amministrative;
Le spese legali sostenute da Intesa Sanpaolo, Banca Nuova (prima dell’incorporazione in Intesa Sanpaolo) e Banca Apulia di cui chiedere il rimborso alle due LCA ammontano complessivamente a circa € 2,3 milioni. Il pagamento di questo importo sarà prossimamente richiesto alle due LCA nell’ambito della prevista sistemazione di alcune partite contabili con le medesime.
10 Nell’esercizio 2017 la INTESA SANPAOLO si era pubblicamente impegnata a versare cento milioni di euro a titolo di liberalità a favore di azionisti delle due ex banche popolari venete che rientrassero all’interno di alcuni parametri. Nell’esercizio 2018 sembrerebbe che la INTESA SANPAOLO abbia deciso diversamente. Si chiede se tali decisioni abbiano impattato sul conto economico degli esercizi in riferimento ovvero se nel 2017 sia stato iscritto un costo di cento milioni di euro e nel 2018 una sopravvenienza attiva di pari ammontare, o se invece le suddette dichiarazioni siano rimaste neutre agli effetti del conto economico di periodo;
In relazione alla richiesta di chiarimenti dell’azionista in merito alla destinazione dell’importo di 100 milioni di euro a favore dei clienti azionisti delle due ex Banche Popolari Venete si precisa che contabilmente non si è verificata alcuna plusvalenza essendo l’accantonamento tuttora in essere.