Intesa Sanpaolo: utili boom dopo l’acquisto a 1 ? di BPVi e Veneto Banca con mld di provvidenze e cedola super per azionisti

360

Di seguito le note emesse in sequenza temporale da Radiocor Il Sole 24 Ore su Borsa Italiana sui risultati boom di Intesa Sanpaolo nei primi 9 mesi dell’anno dopo l’incorporazione a un euro di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. 

Conferma utile 2018 sopra 3,8 miliardi e payout all’85% (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 06 nov – Intesa Sanpaolo ha chiuso i primi nove mesi del 2018 con un utile netto di 3,012 miliardi, a fronte dei 2,388 miliardi dello stesso periodo del 2017 (dato che esclude il contributo cash da 3,5 miliardi per l’acquisizione delle banche venete, considerando il quale il risultato era pari a 5,888 miliardi). Nel solo terzo trimestre, l’utile e’ cresciuto del 28,2% a 833 milioni, al di sopra delle stime del consensus di mercato (792 milioni). 


Tornando ai nove mesi, i proventi operativi netti sono saliti del 4,3% a 13,7 miliardi, con interessi netti a 5,54 miliardi (-1,1%) e commissioni nette a 5,9 miliardi (+0,4%). I costi operativi sono scesi del 3,2% a 6,9 miliardi, per un rapporto cost/income calato al 50,5%. Il risultato dei nove mesi, sottolinea l’istituto, sarebbe pari a 3,4 miliardi considerando la plusvalenza derivante dall’operazione con Intrum sugli npl e si attesterebbe quindi al 90% dei 3,8 miliardi registrati nel 2017. Intesa conferma quindi ancora una volta per il 2018 il target di utile netto superiore ai 3,8 miliardi dello scorso anno e un payout all’85%.

Quanto alla solidita’ patrimoniale, il Cet1 al 30 settembre, tenendo conto di 2,56 miliardi di dividendi maturati nei nove mesi, e’ pari al 13,7% fully loaded e al 13,5% “transitional”. I risultati dei nove mesi, sottolinea la banca, ‘sono pienamente in linea con gli obiettivi del piano di impresa 2018-2021’ e ‘confermano il supporto del gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di responsabilita’ sociale e culturale’. Il risultato corrente lordo e’ cresciuto del 19% annuo a 4,97 miliardi e il risultato della gestione operativa del 13,2% a 6,77 miliardi. Le rettifiche di valore nette su crediti sono diminuite del 18,5% a 1,7 miliardi, per un costo del rischio annualizzato sceso a 57 centesimi di punto (dagli 81 dell’intero 2017). Quanto allo stock di crediti deteriorati, nei nove mesi la riduzione lorda e’ di circa 3 miliardi (-16 dal settembre 2015) e di 14 includendo l’operazione Itrum (-27 dal settembre 2015). A settembre 2018 lo stock lordo e’ diminuito del 26,3% da fine 2017 (-20,9% al netto delle rettifiche), raggiungendo cosi’ il 53% dell’obiettivo di riduzione previsto nell’intero piano d’impresa al 2021. L’incidenza dei crediti deteriorati lordi e’ cosi’ pari al 9,2% dei crediti complessivi (4,5% al netto delle rettifiche). I crediti deteriorati sono coperti al 53,6%, le sofferenze al 66,7%. Quanto agli aggregati patrimoniali, i finanziamenti verso la clientela sono pari a 395 miliardi (-1% da fine 2017), mentre le attivita’ finanziarie della clientela ammontano a 940 miliardi (-0,7%), con raccolta diretta bancaria a 425 miliardi (+0,3%). Sul fronte dei risultati delle singole aree di business, la Banca dei territori registra un utile di 1,2 miliardi nei nove mesi (+4%), la divisione Corporate e Investment Banking un risultato di 1,5 miliardi (+29,1%), le International Subsidiary Banks un utile di 525 milioni (-25%, ma +1,9% escludendo l’effetto della riclassificazione di Bank of Qingdao), il Private banking ha chiuso il periodo con un utile di 670 milioni (-2%), l’Asset management con 342 milioni (-2,8%), l’Insurance con 540 milioni (+5,5%). 

Risultati molto buoni in 2019 e anche dopo (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 06 nov – Rispondendo alle domande degli analisti in conference call, Messina ha poi replicato di non essere ‘assolutamente preoccupato dalla possibilita’ di non raggiungere i target del piano d’impresa’. ‘Non restiamo ad aspettare i possibili impatti del mercato – ha notato – il mio Lavoro e’ gestire la banca in base alle diverse circostanze di contesto e trovare opportunita’ nelle diverse situazioni’. Messina si aspetta quindi che Intesa continui ad avere ‘buone performance’ nel wealth management e possa ‘accelerare molto’ sul fronte dei ricavi da margine di interesse. La banca, inoltre, sta lavorando ‘su una serie di contingency pan per accelerare la riduzione dei costi’ e, in definitiva, si aspetta ‘risultati molto buoni nel 2019 e anche nel resto del piano’. Messina ha anche piu’ volte ribadito l’obiettivo di pagare ‘un dividendo cash molto generoso’. 

‘Vedremo alla fine dell’anno ma credo che i miei azionisti saranno molto contenti’. Cosi’ l’a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha ribadito ancora una volta la prospettiva che l’istituto distribuisca un dividendo cash ‘molto generoso’ sul bilanci 2018. Rispondendo alle domande degli analisti sul tema, Messina ha anche chiosato: ‘Lo sapete, sono un amante dei dividendi’.