Invalidi e disabili: non assistenza, ma supporto nella costruzione di progetti di vita

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Invalidi e disabili
Invalidi e disabili

Passato il peggio, superata la straordinarietà dell’emergenza sanitaria, che ha stravolto il piano delle priorità e direzionato l’azione politica negli ultimi due anni, si torni a preoccuparsi dei problemi che affliggono da sempre la quotidianità di tutti, come quelli di invalidi e disabili.

Il quadro economico e sociale è desolante. I vertiginosi rincari delle materie prime, dei beni di consumo, compresi quelli di primaria importanza, e del costo della vita in generale alimentano le preoccupazioni per salario minimo, pensioni e assegni/sussidi sociali minimi.
Fatto è che spesso quanto percepito non garantisce sicurezza e continuità di standard di vita libera e dignitosa a moltissimi cittadini, che spesso non hanno la possibilità di scegliere o intraprendere percorsi migliorativi e/o risolutivi, specie in caso di invalidità o diversa abilità.

Nella certezza che la Persona meriti di ricoprire ruolo centrale nell’agenza politica di ogni tempo, Meritocrazia Italia invoca strategie politiche davvero capaci di ripristinare serenità ed equilibrio a beneficio dell’intera popolazione, perché davvero nessuno resti indietro e opportunità, equità, coesione e proattività siano garantite fattivamente in ogni luogo e contesto. Occorrono politiche davvero utili a
– valorizzare la capacità e potenziare le abilità di ciascuno, indipendentemente da diagnosi e certificazioni, consentendo sempre, a tutti, di potersi esprimere e agire liberamente ed in autonomia;
– prevedere equa istruzione e pari possibilità di accedere a percorsi di formazione specialistica anche alle persone disAbili, affinché possano sempre trovare il modo più adeguato per dare il meglio delle proprie possibilità;
– sensibilizzare, educare e promuovere inclusione, pari opportunità e coesione sociale.

Per questo, Meritocrazia torna a ribadire l’importanza della compatibilità dell’erogazione del beneficio d’invalidità civile con lo svolgimento dell’attività lavorativa, che, seppur ridotta o anche minima, è essenziale per rendere partecipi alla società, responsabilizzando come cittadini.
Atteso che logiche assistenzialiste, sussidi temporali o bonus una tantum non servono a promuovere innovazione e coesione sociale e favorire la costruzione di un progetto di vita della e con la persona invalida o diversamente abile, è fondamentale piuttosto:
– realizzare una riforma seria e strutturata della gestione delle invalidità, con valutazione dell’effettiva diminuzione percentuale della capacità lavorativa, per incentivare, attraverso processi premiali basati su un reale principio di equità, l’assunzione di persone con disabilità;
– condurre una lotta efficace ai ‘falsi’ casi di invalidità, per una migliore distribuzione dei benefici e per l’ottimizzazione delle risorse, contro una piaga sociale ed etica che condiziona i risultati tecnici di tenuta del sistema e trasforma uno strumento assolutamente corretto in un fenomeno ‘illegittimamente assistenzialistico’;
– superare, attraverso la diffusione di corretti strumenti di informazione, i limiti interni alle aziende stesse, tra cui la scarsa conoscenza delle patologie, soprattutto relative al disagio mentale, con conseguente impreparazione ad accogliere la persona;
– favorire, dunque, un maggiore supporto con azioni di reti di sostegno ed in tal caso l’apporto della rete territoriale va supportato maggiormente.
Non esistono non-abili, ma solo persone che possono dare il loro contributo in maniera differente e con abilità alternative.

Stop war.

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Fonte: INVALIDI E DISABILI: NON ASSISTENZA, MA SUPPORTO NELLA COSTRUZIONE DI PROGETTI DI VITA – COMUNICATO 31.05.22

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