Ipab, Asproso: va fatta chiarezza sulla gestione del Coronavirus Covid-19 alla IPab di Vicenza

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Di seguito pubblichiamo l’interrogazione comunale di Ciro Asproso, consigliere comune di Coalizione Civica per Vicenza, sulle procedure di sicurezza all’Ipab

Premesso che

• In data 28.03.2020 è stato reso noto il primo caso di positività al Coronavirus all’interno della Residenza O. Trento, dell’Ipab.
• L’accertamento dello stato di salute dell’anziana ricoverata avvenne dopo che ai famigliari fu riscontrata la positività al Covid-19.
• L’Ipab, in più occasioni, ha sostenuto di aver sempre agito con correttezza e di aver predisposto tutto il necessario, non solo a tutela degli ospiti, ma anche del personale dipendente e dei collaboratori.
• A fondamento di ciò, l’Ipab ha richiamato il verbale del sopralluogo effettuato in data 31.03.2020 dall’Ulss il quale attesterebbe: “la correttezza di tutte le procedure precedentemente applicate e in particolare: isolamento ospiti; protocolli sanitari; percorsi sporco/pulito; valutazione Dpi (dispositivi di protezione individuali, ndr) adottati; igiene e sanificazione ambienti, attrezzatture, dispositivi”.
• In realtà, qualche perplessità sulla correttezza procedurale sorge spontanea. Risulta, infatti, che l’anziana una volta entrata in struttura (in data 17.03.2020), non sarebbe stata posta IMMEDIATAMENTE in isolamento, bensì collocata in una stanza già occupata da un’altra ospite – già gravata da seri problemi respiratori – ed ora ricoverata all’Ospedale di Vicenza in quanto contagiata dal micidiale virus (cfr. Lettera pubblicata dal GdV a firma delle Sigg.re Elena e Silvia, B. figlie dell’ospite contagiata).
• L’isolamento si sarebbe verificato solo il 21.03.2020 mentre, a quanto è dato sapere, fino a quel momento l’anziana avrebbe fatto vita sociale e sarebbe entrata in contatto anche con altri ospiti.
• Questo modus operandi sarebbe quindi in contrasto con Il DPCM 4 marzo 2020 che imponeva il blocco totale delle visite, proprio allo scopo di proteggere quella fascia di popolazione considerata più vulnerabile.
• A questo si aggiunga il fatto che i primi tamponi sono stati effettuati solo a partire dal 26.03.2020, e che solo dal 1 Aprile u.s. sarebbe stato notificato ai dipendenti l’ordine di servizio di scaricare dei video informativi sulle modalità operative da adottare.

Considerazioni:
Se quanto riportato rispondesse al vero, sarebbe difficile sostenere che nella gestione di tale drammatica situazione non vi sia stata alcuna leggerezza, né imprudenza.
In tale scenario, si colloca inoltre una lettera dal contenuto intimidatorio che la Direzione dell’Ipab ha fatto pervenire, in data 03.04.2020, a tutti i dipendenti e nella quale – neanche tanto velatamente – si minaccia il personale di “osservare il segreto d’ufficio” pena l’esercizio di un’azione di rivalsa; mentre si paventa un’azione da parte della “Procura della Corte dei Conti per il risarcimento del danno all’immagine subita dall’Ente”.

Tutto ciò Premesso e Considerato si CHIEDE al Sindaco:

• Di avviare un’indagine conoscitiva riguardo ai fatti su riportati.
• Di renderne edotti i consiglieri comunali.
• Di operare fattivamente affinché si possano superare, al più presto, eventuali contrapposizioni tra dirigenza e personale dell’Ipab; anche in virtù del fatto che la principale preoccupazione non dovrebbe riguardare l’immagine dell’Ente, bensì, la salvaguardia della salute degli ospiti e di tutti gli operatori.

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