Ipab di Vicenza, aperte le visite ai familiari con le nuove modalità: la foto del riabbraccio di Ida Maria di 107 anni con figlio e nuora

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Prima visita ad un'anziana all'Ipab Vicenza dopo riapertura incontri
Prima visita ad un'anziana all'Ipab Vicenza dopo riapertura incontri

A partire da oggi, lunedì 17 maggio, Ipab di Vicenza, applica i nuovi protocolli per l’accesso alle proprie residenze “Trento”, “Salvi” e “Monte Crocetta”, che ospitano complessivamente 295 anziani. La novità più significativa riguarda la possibilità per i familiari con “green pass”, di poter avere un contatto fisico con il proprio caro e la possibilità di portare l’ospite vaccinato all’esterno della struttura.

La felicità di Ida Maria quando rivede figlio e nuora all'Ipab di Vicenza
La felicità di Ida Maria quando rivede figlio e nuora all’Ipab di Vicenza

Si ricorda che il “green pass” equivale a tre possibili stati: persona che ha completato il percorso vaccinale da meno di sei mesi, che è stata positiva al covid da meno di 6 mesi o che ha effettuato un tampone rapido o molecolare negativo al massimo 48 ore prima. In mancanza del “green pass”, o nel caso di ospiti non vaccinati, le visite avverranno con le modalità finora attuate e quindi con plexiglass e distanza fisica di un metro.

Gli accessi, come di consueto, avverranno su prenotazione e continueranno ad essere effettuati preferibilmente in spazi all’aperto o in luoghi predefiniti al di fuori dei reparti di degenza, come del resto dispone la nuova ordinanza, varata l’8 maggio scorso.

Ida Maria in giardino con figlio e nuora all'Ipab di Vicenza
Ida Maria in giardino con figlio e nuora all’Ipab di Vicenza

I nuovi protocolli, condivisi con il personale incaricato di accompagnare l’ospite durante la visita, sono reperibili sul sito dell’ente. È stato inoltre redatto un patto di condivisione del rischio, come dispone la nuova ordinanza, che dovrà essere sottoscritto dal famigliare e che evidenzia come si sia in presenza, rispetto a quanto disposto finora, di una diminuzione del livello di protezione dal rischio di contagio.

“A tal proposito – ha dichiarato il direttore generale dell’ente, Annalisa Bergozza – chiediamo ai famigliari di comprendere che sarà necessario dedicare maggior tempo per le verifiche delle formalità previste. Confidiamo nel loro senso di responsabilità e auspichiamo vi sia sempre la massima attenzione da parte di tutti, sia nei comportamenti adottati, sia nel tener conto di eventuali esposizioni a situazioni di rischio che rendano prudente evitare un contatto ravvicinato”.

“Non è stato semplice dare attuazione alle nuove disposizioni – ha rilevato Bergozza -, in quanto in presenza di un’area significativa di discrezionalità a carico delle strutture. La difficoltà – ha detto – è quella contemperare l’esigenza di una maggior apertura, garantendo il mantenimento di livelli adeguati di protezione, come prevedono le norme. Più facile a dirsi, che a farsi”.

“Da quanto mi è dato sapere – ha concluso il direttore generale di Ipab di Vicenza – siamo tra le prima strutture a partire sul territorio, proprio per la difficoltà oggettiva di mettere in pratica i protocolli. Tuttavia, abbiamo ritenuto doveroso rispondere prontamente alle aspettative di ospiti e famigliari.  Nelle prossime settimane valuteremo sul campo ogni singolo aspetto delle nuove modalità, pronti, eventualmente, a modificare quanto non dovesse dimostrarsi adeguato alla tutela della salute dei nostri ospiti”.

Infine, un’altra novità importante riguarda l’ingresso di nuovi ospiti. È stata eliminata la quarantena di 14 giorni per gli ospiti vaccinati, o vaccinati con almeno una dose da 14 giorni e per gli ex positivi da meno di 6 mesi, che verranno, quindi, accolti direttamente nei reparti di destinazione.

Gli ospiti non vaccinati dovranno invece effettuare una quarantena di 10 giorni ed essere sottoposti a vaccinazione quanto prima.

Le visite – ricorda una nota dell’ente – a partire dal 6 marzo 2020, sono state dapprima vietate e poi sostituite con videochiamate, salvo poi essere aperte nella modalità consentita fino a ieri, quindi con plexiglass e interfono, rispondendo così a tutte le richieste di colloquio ricevute, quasi 300 a settimana.