Ipab di Vicenza, Asproso e ViPiù sul dilemma tra nuova Rsa al Laghetto e recupero ex Psichiatrico col project financing. Variati, dicci di no!

Variati si faccia ricordare, lui che di opere sue non ne ha lasciate, per la nuova Rsa del Laghetto e non solo per aver dato il là allo sconquasso della Tav che a Vicenza non vedrà fermarsi convogli Tav...

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Ipab di Vicenza, il dilemma tra una nuova Rsa al Laghetto e il recupero di un vecchio edificio
Ipab di Vicenza, il dilemma tra una nuova Rsa al Laghetto e il recupero di un vecchio edificio

Domenica 6 aprile in “Ipab di Vicenza: 3.300€ per 90enne e nuova RSA al Laghetto! Ciro Asproso: più impegnative residenzialità e recuperare ex Istituto psichiatrico” Ciro Asproso, dopo il nostro articolo “Ipab di Vicenza: 3.300 euro al mese per una novantenne gravemente non autosufficiente e l’ombra di nuovi ritardi per la struttura al Laghetto“, interveniva con un suo lucido contributo esprimendo timori per un project financing alternativo, chiosavamo noi, “alle risorse da ricavare da difficili alienazioni dei beni Ipab di Vicenza anche se non portatore di nuovo consumo di territorio”.

E alla fine gli chiedevamo: “Opporsi a una occupazione di suolo per un’opera di indubbia necessità per gli anziani non autosufficienti non è il compromesso meno peggiore di una nuova speculazione come quella della linea Tav che a Vicenza è solo Tac, perché non si fermeranno qui i veri treni veloci a lunga percorrenza, e che squarcerà la città e i suoi spazi a vantaggio della rivalutazione delle aree intorno alla fiera? E tutto questo per non intaccare quelli esterni non edificati, come le campagne?”.

Ciro Asproso, consigliere comunale di Coalizione Civica Vicenza sentenza
Ciro Asproso

“Secondo me – ci rispondeva prontamente Asproso – dall’articolo, però ripeto è una mia idea, dall’articolo sembra che ci sia una correlazione diretta tra la mancata assunzione della signora presso l’IPAB e la richiesta di oltre 3.000 euro con il fatto che mancano i posti fisici dove collocare gli anziani. Questa cosa non è vera, nel senso che non è vero che mancano i posti e lo dimostra il fatto che l’Ipab, pagando, il posto glielo ha trovato.

Il punto è che mancano i posti in convenzione, quindi il vero tema non è tanto fare nuove RSA che magari potranno anche essere necessarie soprattutto in un futuro che vede la popolazione anziana aumentare, io non dico di no, però oggi il tema vero non è questo: assicurarci che la Regione Veneto riveda il suo piano e aumenti le rette convenzionate e quindi dia maggiore supporto alle famiglie, ai comuni e alle case di cura”.

“Dopodiché – aggiungeva Asproso – può anche esserci la necessità di aumentare le strutture, ma di sicuro non è questo il motivo per cui alla signora sono state chieste 3.330 euro. Questa è la prima questione.

Il nuovo Cda di Ipab Vicenza: Vittoria Bernkopf, Sandro Caffi, Achille Variati, Stefania Cerasoli, Cinzia Giaretta
Il nuovo Cda di Ipab Vicenza: Vittoria Bernkopf, Sandro Caffi, presidente Achille Variati, Stefania Cerasoli, Cinzia Giaretta

La seconda questione riguarda, io sto alle parole di Variati, l’attuale presidente dell’Ipab di Vicenza, che ha detto espressamente che i fondi mancanti per l’RSA di Laghetto si reperiscono con il project financing. Allora a me, quando sento parlare di project financing, mi vengono subito i capelli dritti perché ne ho sentite di tutti i colori e comunque la presenza di partner privati nella realizzazione di una struttura come quella per anziani, con la prospettiva di dover rientrare dei costi di investimento etc., non mi rende per niente sereno”.

“Se poi ci sono altre altre idee tipo quella di alienare immobili dell’Ipab per coprire la cifra mancante, oltre ai 5,3 milioni dell’accordo di programma con la regione, alla realizzazione della nuova Rsa, sappiamo bene che sono anni e anni che ci sono piani di alienazione ma io non ho mai visto portarne a casa uno. Quindi qualche dubbio mi resta. Se Variati parla dei project di financing è perché probabilmente sta pensando a questo”.

Ma, poi, Asproso passa alla nostra voluta “provocazione” sulla linea ad Alta Capacità Alta velocità, che di alto ha solo il vantaggio per i “capaci” interessi di pochi, visto che alla fine di un’opera che, a parte il rischio di bombe inesplose ad oggi apparentemente sottovalutato se non dal prefetto, squarcerà letteralmente Vicenza, almeno, per un decennio, nessun treno veloce collegherà la città a luoghi lontani senza le mille fermate di oggi, che automaticamente declassano le prestazioni dei convogli che saranno simili a quelli attuali.

“La TAV non c’entra niente con l’occupazione di suolo a Laghetto o in altre parti della città, cioè non mischiamo le pere con le mele – insorge Ciro Asproso -. La TAV è un’opera sicuramente di grande impatto che al punto in cui siamo, ripeto al punto in cui siamo, è inarrestabile. Quindi è inutile che stiamo qua a discutere di cose che sono irrealizzabili. La TAV passerà per Vicenza con tutte quante le conseguenze che questo procura, avrà sicuramente dei costi ambientali, ma nel lungo periodo saranno riassorbiti. Se, invece, si continua a occupare suolo integro questo non ti ritorna indietro assolutamente”.

Ex Istituto psichiatrico di Laghetto
Ex Istituto psichiatrico di Laghetto

“La cosa scandalosa, soprattutto in riferimento al Laghetto – rincara l’esponente storico dell’ambientalismo cittadino attivo da tempo in Coalizione Civica – è che c’è una struttura che è dell’Ulls8, che è lì da 50 anni e che tutti dicono che avrebbe anche delle grandissime potenzialità per il suo riutilizzo mentre nessuno si preoccupa di recuperarla. Così come sarebbe il caso di mettere mano al Trento, all’Istituto Trento e all’Istituto Salvi e di qualificare quegli ambienti là dove magari si potrebbero anche recuperare dei posti letto piuttosto che continuare a costruire sul terreno naturale”.

“Ecco questa è la mia posizione, che peraltro non è di oggi, insomma tu lo sai che io lo vado dicendo da anni, ovviamente da voce che parla nel deserto. Spero di aver risposto.”.

Parlare con un cittadino, prima ancora che politico, così attento alla città, pur se, magari con visioni non totalmente coincidenti, ci ha spinto, pur nelle ore a cavallo del “sacro pranzo domenicale”, a continuare il reciproco confronto: “Ciro, sei al solito molto puntuale e attento. Come ti ho anticipato nella mia nota iniziale, ti ringrazio ancora perché nella tua precisazione (anche sui… 3330 euro invece che 3300) accentui la critica alla mancanza di un numero sufficiente di rette a costo zero, critica che evidentemente nel mio articolo iniziale forse non è stata adeguatamente evidenziata. A me risulta anche che trovare un posto pagato non sia stato agevole quindi penso che, come in fondo supponi anche tu, forse posti aggiuntivi sarebbero utili. Per quanto riguarda la mia divagazione ‘polemica’ sulla Tav appare oggettivo che i desideri sinceramente ambientalisti di non occupare parte della campagna abbiano agevolato, ovviamente in maniera inconsapevole, le mire degli interessi forti di far passare la linea, che non porterà vantaggi a Vicenza città, dentro la città. Che il progetto non sia più arrestabile lo confermano più che i motivi burocratici e progettuali, sicuramente forti ma che non impediscono modifiche costruttive che limitino anche i rischi per i lavoratori in una non sperabile assenza o carenza di una adeguata BOB (Bonifica Ordigni Bellici) i silenzi generali della città, quella ufficiale e quella mediatica, a parte la voce responsabile ma non diffusa del prefetto, sul problema da noi sollevato della molto probabile esistenza lungo il tracciato di centinaia di bombe inesplose per le quali non ci risulta ad oggi effettuata la Bob di legge. A volte con mele e pere, caro Ciro, si può fare un’ottima macedonia. Questa, vista la nostra stima reciproca, non è una contestazione, ma una constatazione gastronomico-politica… Spero che il dibattito aperto dal mio umile articolo e delle tue osservazioni si allarghi ulteriormente ma ti chiedo una cortesia: mi dici  anche con quali fondi potrebbe essere riadattato l’immobile di proprietà della Ulss 8 che sarebbe adatto per costruirci la nuova RSA e allargato quello del Trento se non con il malefico project financing?”.

Ancora entrambi lontani non solo dalla macedonia finale della domenica con mele e pere ma anche dalla prima forchettata raccolgo e vi sottopongo la risposta eroica di Asproso: “Grazie Giovanni, la macedonia piace molto anche a me… Sulla TAV il discorso sarebbe troppo lungo, ma questo non impedisce di parlarne con calma. Sul riuso dell’ex Istituto psichiatrico di Laghetto sono stati spesi fiumi di inchiostro, e certamente servono soldi per recuperarlo, ma converrai con me che la struttura già esiste e non bisogna crearla ex novo, è dell’Ulss e la Regione potrebbe metterci buona parte dei soldi con un ritorno d’immagine ben superiore a qualsiasi altra operazione alternativa. Ma certo, bisogna crederci!”.

Ottimi argomenti, di sicuro, su cui ragionare davanti a un caffè (lungo per i tempi) e brioche (per resistere almeno). Ma, sperando che i crampi, di fame, domenicali siano utili al vecchio, come me, “bene comune”, Ciro, tu pensi che oltre ai 5.3 milioni che già non voleva mettere per la nuova Rsa dell’Ipab di Vicenza, la regione voglia mettere altri soldi senza… il project financing di Variati & c.?”.

Ciro Asproso: “Ora mi metto a tavola anch’io, ma ti rispondo in tutta sincerità.
Non credo affatto che sarebbe facile avere i soldi dalla Regione, ma ci sono due elementi che mi fanno propendere per il recupero dell’ex manicomio:
1.⁠ ⁠Si tratta di un buco nero dell’Ulss 8 che da 50 anni viene additato come un caso emblematico di mala gestione della cosa pubblica. Pertanto, chiunque dovesse riuscire nell’opera di recupero si meriterebbe un monumento.
2.⁠ ⁠Fra un project financing pubblico-privato e un accordo economico tra Enti (Ulss, Regione, Ipab, Comune), è sempre da preferire la seconda ipotesi. Buon pranzo e buona domenica”.

Mi sono accertato, dopo il mio piatto di spaghetti al peso (da supermercato) che l’amico Ciro avesse avuto una buona domenica dopo il pasto dei… giusti.

Ma…

Ma ci sembra irrealistica proprio la sua speranza che enti regionali e locali, non sempre realmente votati alla sanità pubblica, vogliano trovare le risorse per le riqualificazioni “risparmia suolo” e “anti degrado” di alcune parti della città, come anche l’ex Pensionato S. Pietro, tutte in disuso da anni.

E allora non vorremmo che la ricerca del meglio, difficilissimo, grazie a tanti soldi pubblici, che non si trovano, però, neanche per aumentare i posti in convenzione a vantaggio di quelli da 3.3000 euro, freni la gestione dell’utile, possibile: più posti letto al Laghetto con i 5,3 milioni di euro riconquistati, dopo un sonno decennale, grazie, nel piccolo, anche alla nostra campagna di sensibilizzazione da gennaio 2025, e nuove risorse con l’alienazione di parte dei beni attuali dell’Ipab di Vicenza.

Ecco, per concludere momentaneamente questa discussione, sperando che si sviluppi nei piani giusti ma anche in quelli con la presenza delle famiglie con anziani non autosufficienti, ci piacerebbe che il presidente Variati, citato da Asproso come colui che “ha detto espressamente che i fondi mancanti per l’RSA di Laghetto si reperiscono con il project financing”, ci dimostrasse la sua vera capacità negoziale e relazionale.

Non attivi il politico tra i più esperti e apprezzati di Vicenza un project che, lo dimostrano la vecchia storia dell’Ospedale di Santorso e la nuova della Pedemontana Veneta, spesso, dopo lunghissimi tempi di gestazione, diventa spreco pubblico, ma “si danni”, in senso positivo, per trovare quanto prima i 7 milioni che mancano per la struttura pensata al Laghetto e magari qualche milione in più per realizzarla nel modo meno impattante possibile.

È difficile? Certo, ma perciò lo chiediamo a Variati, attuate presidente dell’Ipab di Vicenza…

E, poi, se nel suo da alcuni ipotizzato cammino verso palazzo Balbi in Regione, ponesse nel suo ventilato programma anche il recupero di strutture di fatto regionali (su cui oggi non ha poteri) come quella dell’ex Istituto psichiatrico del Laghetto, quest’area, molto ariosa e privilegiata di Vicenza, soffrirebbe nel breve di una nuova, modesta edificazione per i vecchi della città e, quindi, anche dei suoi, ma vedrebbe sparire, se Variati ci riuscirà, un edificio in degrado che di certo oggi abbruttisce e rende pericolosi quei bei viali. E che oggi, siamo realistici, lo dice e lo sa anche Asproso, per essere trasformato in Rsa richiederebbe soldi che non ci possiamo permettere e tempi lunghi di ipotetica realizzazione che gli anziani e le loro famiglie non possono più sopportare.

Ecco, caro Variati, pluripresidente, sindaco, europarlamentare e  sottosegretario, cerchi come realizzare al meglio quanto già quasi pronto per i vecchi della sua città, quelli che o non trovano posto all’Ipab di Vicenza o devono pagare migliaia di introvabili euro, vecchi di cui ora io, che non potrò pagare, e lei stiamo per entrare a far parte.

E si faccia ricordare, lei che di opere sue non ne ha lasciate, per la Rsa del Laghetto e non solo per aver dato il là allo sconquasso della Tav che non è Tav…

Siceramente, grazie.