In merito al flash mob di lunedì mattina 28 settembre di fronte alla Prefettura, organizzato dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica, l’Ipab di Vicenza risponde alla proclamazione dello stato di agitazione attraverso le parole del direttore generale Annalisa Bergozza (video sopra): “non capiamo le ragioni della protesta del sindacato in quanto ci sentiamo perfettamente allineati, l’Ipab non ha intrapreso esternalizzazione di servizi, stabilizzazione avverrà con il concorso a tempo indeterminato“.
I sindacati hanno scritto che la protesta è stata indetta per: “dire stop alle esternalizzazioni, no alle riduzioni di personale e per pretendere subito un piano serio di stabilizzazione dei lavoratori e lavoratrici precarie impiegate all’Ipab di Vicenza” e l’Ente ha fornito delle precisazioni attraverso una serie dettagliata di punti, esposti al Prefetto attraverso una lettera (qui l’originale).
Esternalizzazioni
In merito al primo punto, le esternalizzazioni, la Nota di Ipab di Vicenza sottolinea come sia stato proprio l’attuale CdA, guidato dal presidente Ermanno Angonese, ad aver invertito la rotta rispetto alle precedenti amministrazioni, in quanto convinto che l’investimento sul personale porti alla fidelizzazione dello stesso e ad un miglioramento della qualità del servizio erogato. Semplicemente, non ci sono esternalizzazioni. A tal proposito, infatti, i sindacati non hanno altro esempio se non quello di un affidamento del servizio pedicure eseguito da una unica dipendente che era previsto per un solo mese e a cui comunque non è stato dato seguito. La OSS, che di solito si occupa solo di pedicure, è stata adibita in via temporanea e per necessità urgenti ad aiutare, per qualche ora, i colleghi OSS nelle ben più gravose attività di cura della persona in quanto la carenza di personale nel settore, più marcata nel periodo estivo, rende impossibile reperire personale di assistenza per sostituzioni di malattie o altro. Lo strano interesse sindacale, per un appalto di un solo mese e per una sola persona, è legato al fatto che la OSS in questione è rappresentante sindacale, con buona pace per quelle stesse organizzazioni sindacali che pongono l’uguaglianza dei lavoratori tra i propri valori fondativi, come ci è stato segnalato da molti dipendenti.
Riduzione personale
Quanto al “Duro No a riduzioni di personale” – scrive Ipab – è solo un comodo slogan, peraltro falso, perché l’Ente sta procedendo, viceversa, ad assunzioni a tempo indeterminato. Per questo l’amarezza è maggiore in quanto nulla è stato valorizzato e comunicato in tal senso dal sindacato al personale. Forse manca la volontà di creare un clima costruttivo e di serenità nel personale che invece rimane in balia di messaggi destabilizzanti e negativi che lo spingono, allora si, a valutare scelte alternative all’Ipab di Vicenza. Non ci sembra davvero una mossa vincente da parte del sindacato.
Stabilizzazione precari
Infine, sulla “Stabilizzazione dei precari subito”, la Nota rileva che tale stabilizzazione si basa solo su anzianità, e che quindi ci sarebbero alcuni precari più precari di altri, che non sarebbero assunti solo per qualche mese di anzianità in più. Volere la stabilizzazione non è proprio il modo migliore per garantire parità di diritti, che un tempo era un cavallo di battaglia sindacale. Al contrario, l’unica soluzione possibile per superare il precariato è il concorso pubblico e la conseguente graduatoria, che consentirà l’assunzione ad numero di dipendenti molto superiore rispetto alla stabilizzazione solo di alcuni.
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