Ipab, la controreplica di Colombara al sindaco Rucco: “c’è solo da sorridere”

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Ipab di Vicenza
Ipab di Vicenza

Davanti alle pesanti accuse del Sindaco Rucco c’è solo da sorridere – scrive Raffaele Colombara, consigliere comunale Quartieri al Centro – Fa sorridere che un sindaco cerchi la bagarre, rispondendo con livore a contestazioni sui dati: mancanza di argomenti e, soprattutto, atteggiamento poco consono al ruolo. Rucco, poi, scivola su una buccia di banana.

Dichiarando che il Centrosinistra ha avuto dieci anni per risanare e rilanciare Ipab, ammette di fatto il disastroso esito del suo mandato in IPAB al termine del quale ha lasciato un debito di quasi 11 milioni di euro. Rucco dimostra, tra le altre, di non avere una lucida memoria. Ricordo molto bene le difficoltà che la neo amministrazione Variati ebbe per creare un nuovo CDA Ipab, visto l’attaccamento alle poltrone di quello di cui Rucco faceva parte ed il poco edificante balletto che lo portò a implodere. Tra le varie livorose dichiarazioni non ho trovato alcuna risposta ad una domanda precisa: quanto percepiva Rucco da consigliere del CDA?

A Rucco che dichiara che “nessuno ha fatto nulla” è bene comunque ricordare almeno un dato, che riassume quanto invece è stato fatto. Nonostante i commissariamenti, nel complesso le presidenze del periodo Variati hanno ridotto il buco di ben 8.4 milioni di euro, portando il pesante debito di quasi 11 milioni di euro lasciati dal CDA di cui faceva parte Rucco ai 2.4 di oggi, tutto continuando a gestire una difficile situazione: un risultato di per sé significativo, e che avrebbe potuto essere di gran lunga superiore se la Regione avesse approvato la legge per le Ipab attesa da anni (siamo gli ultimi in Italia).

Le dichiarazioni del Sindaco dunque sono facilmente smentibili, ma ciò che risulta evidente dalla sua reazione è lo stato di profonda crisi in cui versa. Anziché esprimere giudizi sugli altri, farebbe bene a farsi un esame di coscienza e scoprirebbe che chi davvero non ha fatto veramente nulla in nove mesi di mandato è proprio lui.

Oggi invece sarebbe tempo di pensare per davvero al ruolo di Ipab mettendo al centro del ragionamento i nostri anziani ed i lavoratori. La Regione, del suo stesso colore politico, non ha prodotto ancora alcuna riforma condannando così Ipab ad un ruolo di marginalità e difficoltà. Rucco eviti ora di darci lezioni di amministrazione dell’Ente considerato il pessimo risultato del CDA di cui faceva parte e che ha condannato ad una situazione molto difficile per anni le successive amministrazioni.

Il nuovo presidente Angonese rischia, secondo i principi della legge Madia, di dover decadere tra neanche un anno, rimettendo così in discussione la progettualità e la strategia. Una nomina che si dimostra tutt’altro che lungimirante per chi vuole creare un percorso nuovo in Ipab. Le parole di Rucco mi sembrano quelle di un nostalgico che vorrebbe riportare l’ente, così come Aim e Ieg, ad un comodo poltronificio di nomine politico-partitiche. Rucco sembra aver dimenticato il suo animo civico, relegandolo ad un solo ricordo di campagna elettorale.