Cinque anni di tempo in più per pagare le rate del Fondo di rotazione regionale per gli investimenti nelle strutture sociali e sociosanitarie e niente garanzie fidejussorie o ipotecarie per le Ipab che ottengano di tali finanziamenti: sono le due novità contenute nel progetto di legge licenziato a maggioranza dalla commissione sanità del Consiglio veneto. Il provvedimento sarà quanto prima all’ordine del giorno del Consiglio per l’ok definitivo. La principale novità per i gestori pubblici e privati di strutture sanitarie e sociosanitarie impegnati a riqualificare gli immobili è l’allungamento del piano di rientro: i prestiti a tasso zero contratti con il Fondo di rotazione regionale, istituito dal 2018 con una dotazione di 10 milioni di euro, potranno essere restituiti non più in 10, ma in 15 anni. Un aiuto per le case di riposo e le altre strutture sociosanitarie messe in forti difficoltà dalla crisi Covid che ha contratto il numero di ospiti e bloccato i nuovi accessi causando un sensibile calo degli introiti. Anche la seconda novità, che esclude le Ipab dall’obbligo fidejussorio, va in questa direzione: le Ipab destinatarie dei finanziamenti del Fondo di rotazione potranno risparmiare la spesa per accendere una fidejussione o una ipoteca, in considerazione del fatto che gli enti pubblici di assistenza e beneficenza sono già soggetti alla vigilanza e al controllo della Regione.