Siamo informati – afferma in una nota il responsabile Usb Martelletto Federico – che a breve la Direzione Ipab Vicenza intende esternalizzare altri due reparti ubicati presso la struttura del Salvi: all?interno del processo di riorganizzazione previsto che comporta spostamenti di servizi e ospiti, due nuovi reparti verranno ?ricavati? e dati in gestione a Ipark o cooperative (non hanno ancora deciso quale modalità). Una riorganizzazione che ci trova del tutto contrari. Dopo San Camillo, Ipark, i Centri Diurni e altre comunità ora si intende esternalizzare ancora. Quindi la gran parte dell?Ipab, il più grande del Veneto sarebbe così gestito da enti esterni o compartecipata. In conseguenza diversi lavoratori subiranno così la mobilità interna presso altri reparti e decine di preari rischiano così di essere lasciati a casa.
Come Usb stiamo già pensando al riguardo di organizzarci in una vertenza sindacale anche forte, per contrastare questa scelta.
Sembra inoltre che in questa riorganizzazione potrebbe ?saltare? anche l?appalto con la ?Pulitori e Affini? che gestisce le pulizie e quindi altri lavoratori rischierebbero il posto di lavoro.
Il presidente Turra, motiva tale scelta con l?obbligo imposto dalla Regione Veneto di raggiungere il pareggio di bilancio (attualmente lo sbilanciamento economico è di 2,5 milioni): quindi con i ricavi determinati da nuovi accessi di ospiti e un taglio sul costo del personale (pari a circa il 20% derivante da contratti privatistici meno remunerativi).
Tutto questo però è in evidente contraddizione con la proposta del nuovo piano socio sanitario da pochi giorni formulato dalla Regione Veneto e che dovrà passare al vaglio del Consiglio regionale, che intende mantenere formalmente pubbliche le Ipab: diventerebbero delle APSP (Aziende pubbliche di servizi alla persona), sotto lo stretto controllo della Regione; verranno avviati processi di fusione o aggregazione delle attuali Ipab, centralizzati appalti e assunzioni, e verranno anche acquisti dalla Regione i patrimoni delle Ipab. Nasce quindi, come già successo per gli ospedalieri, la nuova Azienda Zero delle Ipab.
Tutto questo processo comporterà anche conseguenze sui dipendenti, che potrebbero subire mobilità fra le varie strutture unificate, possibili esuberi, riorganizzazioni ecc.
Usb in questo processo, si impegna a chiedere audizione alla 5 commissione regionale competente in materia, per chiedere, fra le altre cose, regole certe sulla mobilità, no esuberi, ma sopratutto la ricollocazione contrattuale nel comparto sanità per i dipendenti delle Ipab (che nulla hanno che fare con l?attuale collocazione, nel comparto degli Enti Locali) .