Di emergenza in emergenza per Ipark Vicenza – inizia così la nota che pubblichiamo a firma di Giulia Miglioranza (CGIL), Chiara Bonato (SPI CGIL) e Stefano Bagnara (FP CGIL). Quanto emerso ieri in Quinta Commissione Consiliare, per la voce del Presidente di Ipab Vicenza Ermanno Angonese, delinea un quadro che purtroppo non stupisce ma che anzi è in continuo peggioramento.
Da tempo denunciamo una carenza ormai drammatica di personale infermieristico e OSS nelle strutture residenziali per anziani, con conseguente riduzione di posti letto disponibili, peggioramento delle condizioni di lavoro del personale e messa a rischio della qualità dell’assistenza, a causa di standard regionali del tutto inadeguati.
Assistiamo ora al fenomeno del “caro bollette” che, in situazioni di difficoltà di bilancio denunciate da molte strutture residenziali per anziani, non potrà che produrre effetti drammatici: la probabile impossibilità di continuare ad erogare il servizio, se non aumentando ulteriormente rette già molto elevate.
E mentre questo accade, Regione Veneto adotta provvedimenti poco più che cosmetici e potenzialmente dannosi per la tenuta del sistema, avviando nel frattempo un tavolo di lavoro sulla revisione degli standard assistenziali che esclude le Organizzazioni Sindacali, vale a dire chi rappresenta i lavoratori e le lavoratrici, oltre che le persone assistite. E nel frattempo continua ad ignorare la necessità di procedere alla riforma del sistema, prevista dalla legge da ormai 20 anni, e unica via per provare a risolvere i problemi strutturali del settore.
Quanto emerso dalle dichiarazioni del Presidente Angonese aggiunge però a questi punti un ulteriore e grave elemento di preoccupazione, vale a dire quello relativo al futuro di Ipark.
Nonostante ci fosse stata anticipata ad un recente tavolo di trattativa, pensiamo che una scelta di risanamento di Ipark prevedendone la “cessione” a un soggetto privato debba essere frutto, se non altro, di una discussione seria e approfondita.
Perché Ipark è sì società privata, ma società a totale capitale pubblico, vale a dire proprietà di Ipab. Con questa operazione, il rischio concreto è che un altro pezzo di assistenza venga dato definitivamente in mano a soggetti privati. E, temiamo, soggetti “profit”, con capacità industriali tali da intravedere in questo affitto di ramo d’azienda un guadagno futuro, ben oltre i 9 anni prospettati dal Presidente Angonese.
Perché questa prospettiva di risanamento e crescita futura non potrebbe derivare invece da investimenti tali da garantire, e anzi sviluppare, la gestione pubblica del servizio? Cosa dice Regione Veneto su tutto questo?
Ben comprendiamo come le condizioni di bilancio di Ipark esigano da tempo un forte intervento di risanamento, pensiamo però che Ipark, al pari di Ipab, sia un bene della cittadinanza di Vicenza e che questo imponga una discussione seria e aperta, approfondita e diffusa. Una discussione di cui potrebbe farsi attore principale, insieme a Ipab, anche l’Amministrazione comunale. E che dovrebbe prevedere anche il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali.
CGIL Vicenza SPI CGIL Vicenza FP CGIL Vicenza
Giulia Miglioranza Chiara Bonato Stefano Bagnara