Dopo un voto contrario al DDL Zan qualche mese fa, ora il comune di San Pietro Mussolino si accinge a vietare anche il riconoscimento dei figli nati da fecondazione eterologa – scrive nella nota che pubblichiamo Jacopo Giraldo (Europa Verde) -. L’intento di deterrenza, ma dalle tinte discriminatorie, allarma coloro che quei diritti se li vedono negati.
Contrastare l’iscrizione all’anagrafe comunale dei figli nati tramite fecondazione eterologa significa infatti creare una classe di figli di serie B. Il comune di San Pietro Mussolino deve rispettare e accettare tutti i progetti di famiglia e genitorialità.
La ragione che spinge il comune in questione a una tale decisione sarebbe la tutela del corpo della donna ma appare chiaro che la motivazione è da ricercare altrove: non aver mai messo in discussione il proprio privilegio eteronormativo, prediligendo la regola classica del patriarcato per la quale “a decidere cosa sei e cosa puoi fare lo decido io e non tu”. Quella stessa autodeterminazione femminile che la mozione vorrebbe riscattare è succube del loro stesso pregiudizio e della loro stessa scelta. Verrebbe da chiedersi quale altra decisione politica il comune abbia preso in favore del rispetto del corpo della donna o se l’intento di non iscrivere i nati da fecondazione eterologa sia in realtà solo una mossa politica inscritta in un piano di pura ideologia, senza alcun reale interesse nei confronti del diritto all’autodeterminazione femminile.
Dove sono queste prese di posizione quando si parla di diritto all’aborto? Non è possibile pensare di emanare delibere solo per un tornaconto di visibilità politica, a maggior ragione se queste ledono la dignità di minori e progetti di genitorialità che fanno parte della nostra realtà e che per questo devono essere rispettati nella loro integrità.
Approssimare grossolanamente un tema frutto di riflessione e di ampio dibattito come la fecondazione eterologa non dovrebbe essere negli interessi di un comune. Al porsi in ascolto si è preferito il barricarsi all’interno della propria ideologia.