Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha proposto una tregua di due giorni a Gaza e uno scambio limitato di ostaggi, con l’obiettivo di garantire “un cessate il fuoco completo” dopo oltre un anno di guerra tra Israele e Hamas.
La proposta avanzata ieri prevede lo scambio di quattro ostaggi israeliani detenuti a Gaza con prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, e sarà seguita da ulteriori negoziati entro 10 giorni, ha affermato al-Sisi in una conferenza stampa al Cairo, senza precisare se il piano sia stato presentato formalmente a Israele o ad Hamas.
Intanto il capo del Mossad, David Barnea, è rimasto in Qatar dopo l’incontro notturno tra le parti in merito a un possibile accordo sugli ostaggi. Le parti stanno valutando un’eventuale ripresa delle trattative. Il capo dell’agenzia di intelligence israeliana e il capo della Cia hanno incontrato il primo ministro a Doha nella speranza di far progredire i negoziati.
Secondo Israele e gli Stati Uniti, l’uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar dovrebbe aprire la strada a un accordo di pace, ponendo fine alla guerra a Gaza e consentendo il rilascio dei prigionieri rimasti. Secondo quanto rende noto al Jazeera, un attacco israeliano contro un gruppo di persone nel quartiere Shujayea di Gaza City ha causato la morte di almeno tre persone.
Le Forze di difesa israeliane affermano inoltre che le truppe stanno effettuando incursioni mirate nella zona centrale di Gaza e hanno ucciso diversi combattenti di gruppi terroristici. L’esercito ha aggiunto che le truppe hanno combattuto anche contro terroristi nelle aree di Rafah e Jabaliya. “Le forze continuano i loro sforzi per evacuare i civili in aree sicure, nonostante gli sforzi di Hamas per impedire ai civili di farlo”, ha detto ancora l’Idf.
L’esercito israeliano ha continuato a colpire le infrastrutture e a confiscare le armi appartenenti a Hezbollah nel Libano meridionale, uccidendo decine di militanti del Partito di Dio nelle ultime 24 ore. Lo rende noto l’Idf, aggiungendo che decine di attacchi aerei hanno colpito cellule terroristiche e infrastrutture, tra cui un lanciarazzi utilizzato per colpire Israele. Gli aerei israeliani hanno attaccato il quartiere Raml nella città di Tiro, uccidendo almeno tre persone e ferendone due, riferisce l’agenzia di stampa nazionale libanese (Nna), aggiungendo che i soccorritori stanno cercando di rimuovere le macerie e trovare le persone disperse.
Il raid ha causato ingenti danni a numerosi edifici e appartamenti nelle vicinanze. Il comandante supremo delle Guardie rivoluzionarie iraniane ha avvertito Israele che dovrà affrontare “amare conseguenze” dopo l’attacco ai siti militari iraniani. Lo riferiscono i media iraniani, secondo i quali, il capo delle Guardie Hossein Salami, citato dall’agenzia di stampa Tasnim, afferma che Israele “non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi” con i suoi raid aerei di sabato, definendolo un segno di “errore di calcolo e impotenza” e avvertendo che “le amare conseguenze sono inimmaginabili” per Israele.
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