Israele, Netanyahu si scusa per attacchi 7/10: “Mi dispiace”

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(Adnkronos) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di rimanere in carica il più a lungo possibile e per la prima volta ha detto inoltre di essere “profondamente” dispiaciuto per non essere riuscito a prevenire il massacro del 7 ottobre.  "Scusarsi?", domanda nell'intervista a Time. "Certo, certo. Mi dispiace, profondamente, che sia successo qualcosa del genere. E ti guardi sempre indietro e dici: Avremmo potuto fare qualcosa che avrebbe potuto impedirlo?". Quindi ha promesso: "Resterò in carica finché crederò di poter aiutare a guidare Israele verso un futuro di sicurezza, sicurezza duratura e prosperità. Preferisco avere cattiva pubblicità piuttosto che un buon necrologio".  Continua intanto ad essere alta la tensione per la minaccia dell'Iran di un attacco su larga scala a Israeleminacciato dopo l'uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e di un alto funzionario di Hezbollah in un attacco a sud di Beirut, la capitale del Libano. Da allora, sia Hezbollah che l'Iran hanno avvertito Israele che effettueranno attacchi in risposta a quanto accaduto, il che significa che le autorità e la popolazione israeliana aspettano da diversi giorni un possibile attacco. La diplomazia è al lavoro per portare ad una de-escalation nella regione con gli Usa che parlano di una tregua a Gaza "mai così vicino".  "Nessuna pressione o intimidazione può dissuaderci dalla decisione di rispondere al nemico israeliano", afferma il leader del gruppo sciita yemenita di Ansar Allah, Abdul Malik Al-Houthi spiegando, nell’oramai consueto discorso settimanale del giovedì, che "il ritardo nella risposta dell’Asse della Resistenza all’escalation israeliana è una questione puramente tattica, con l’obiettivo che tale risposta abbia un impatto sul nemico proporzionata ai suoi preparativi supervisionati dagli americani e ai quali collabora l’Occidente".   Oggi il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, l'ultranazionalista Itamar Ben Gvir, ha rivolto un appello a Netanyahu, per ricordargli che il capo del governo all'epoca della Guerra dei Sei Giorni, Levi Eskhol, "non ha aspettato" per lanciare attacchi preventivi contro possibili offensive dei rivali. "Signor primo ministro, Eskhol non ha aspettato", ha detto Ben Gvir in una breve pubblicazione sui suoi profili social. Il controverso ministro della Sicurezza Nazionale ha più volte chiesto di intensificare gli attacchi nella Striscia di Gaza e di opporsi il più presto possibile alla milizia sciita libanese Hezbollah. Menzionando Eskhol, Ben Gvir allude direttamente alla Guerra dei Sei Giorni, un conflitto scoppiato nel 1967 che contrappose Israele all’Egitto, alla Siria, alla Giordania e all’Iraq. La guerra scoppiò quando l'esercito israeliano lanciò un attacco preventivo contro le posizioni egiziane, temendo un'imminente offensiva araba.  E' salito a 39.699 il numero delle vittime palestinesi a Gaza dal 7 ottobre a causa della guerra di Israele nella Striscia. Lo rende noto il ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas. La Protezione civile di Gaza ha segnalato che oggi un bombardamento israeliano ha colpito la scuola al-Zahraa e la scuola Abdel Fattah Hamoud, entrambe nella zona orientale di Gaza City, nel nord della Striscia di Gaza. 15 sono le persone rimaste uccise. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito i centri di comando di Hamas situati nelle vicinanze delle due scuole, utilizzati per compiere attacchi contro le truppe israeliane. "Prima dell'attacco, sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili, tra cui l'uso di munizioni di precisione, sorveglianza e intelligence aggiuntiva", ha affermato l'esercito. “I complessi scolastici vengono utilizzati dai terroristi e dai comandanti di Hamas come centri di comando e controllo, dai quali pianificano e realizzano attacchi contro le truppe israeliane e lo Stato di Israele”, ha aggiunto l'Idf.  L'esercito israeliano ha riferito oggi della morte nella Striscia di Gaza di un alto dirigente del Movimento di resistenza islamica (Hamas), coinvolto per più di un decennio nell'organizzazione di attacchi "terroristici" in Cisgiordania. "In un'operazione congiunta delle Forze di difesa israeliane (Idf) e dello Shin Bet, il 24 luglio, è stato attaccato un luogo nella Striscia di Gaza dove si trovava il terrorista Nayal Sakal, un alto funzionario di Hamas. Pochi giorni dopo l'attacco, abbiamo appreso che Sakal era stato eliminato", si legge in una dichiarazione dell'Idf pubblicata via social. Secondo quanto riferito, Sakal ha lavorato "per più di un decennio nel quartier generale della Cisgiordania", dove è stato coinvolto nella direzione di attacchi in Cisgiordania contro coloni e personale militare, oltre che nel finanziamento e nell'approvvigionamento delle milizie di Hamas.  
Ita estende la sospensione dei voli da e per Tel Aviv fino al 10 agosto compreso. Lo rende noto Ita Airways sul proprio sito dopo che in precedenza aveva deciso di sospendere i voli fino all'8 agosto (e in precedenza fino al 6). "In virtù delle evoluzioni geopolitiche in Medio Oriente e al fine di preservare la sicurezza dei propri passeggeri ed equipaggi, Ita Airways ha deciso di estendere la sospensione dei voli da e per Tel Aviv fino al 10 agosto compreso", sottolinea la compagnia aerea italiana. Anche Air France ha annunciato di aver prorogato la sospensione fino all'11 agosto. La compagnia aerea francese ha cancellato tutti i voli per il Libano dal 29 luglio e all'inizio della settimana aveva prorogato tale decisione fino all'8 agosto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)