La Vice Ministra dell’Istruzione, Anna Ascani (PD) ha risposto ieri all’interrogazione del deputato vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin sul contributo scolastico chiesto dai dirigenti alle famiglie degli studenti dell’Istituto Almerico da Schio. “In un periodo di crisi – ha spiegato Zanettin – un tale contributo pesa ancora di più sul bilancio delle famiglie”.
“Non posso che riferire le informazioni acquisite, tramite nota del competente ufficio scolastico regionale per il Veneto, da cui emerge quanto di seguito descrivo – ha risposto Ascani -. Il dirigente scolastico dell’istituto Almerico da Schio, nella relazione inviata all’U.S.R. per il Veneto, riferisce di aver chiarito, in occasione di un incontro con i genitori degli studenti, risalente al mese di settembre scorso, il fine del contributo scolastico, precisando che lo stesso è volontario e facoltativo ed è funzionale all’ampliamento dell’offerta formativa“.
“Nella stessa circostanza, il dirigente scolastico ha prospettato ai genitori la possibilità di avvalersi della detrazione fiscale del contributo, come previsto dalla normativa vigente, e della facoltà di rateizzare il pagamento del relativo importo, come deliberato dal consiglio d’istituto. Secondo quanto riportato dal dirigente scolastico, nessun genitore ha manifestato contrarietà a quanto comunicato in quella sede. Per quanto sopra esposto, l’ufficio scolastico regionale per il Veneto ha ritenuto che l’operato del dirigente scolastico sia stato conforme a quanto sancito nella nota protocollo 312 del 20 marzo 2012 relativa alle “Indicazioni utilizzo contributi scolastici delle famiglie”.
“I versamenti in questione sono assolutamente volontari – ha proseguito ancora Ascani citando una nota del ministero – anche in ossequio al principio di obbligatorietà e gratuità dell’istruzione inferiore. Per tale ragione, le istituzioni scolastiche sono tenute a fornire le dovute informazioni alle famiglie, tenendo ben distinti i contributi volontari dalle tasse scolastiche, che, al contrario, sono obbligatorie con l’eccezione dei casi di esonero“.
“Le risorse raccolte con contributi volontari delle famiglie devono essere indirizzate esclusivamente ad interventi di ampliamento dell’offerta culturale e formativa e non ad attività di funzionamento ordinario e amministrativo, che hanno una ricaduta soltanto indiretta sull’azione educativa rivolta agli studenti. All’atto del versamento, poi, le famiglie vanno sempre informate in ordine alla possibilità di avvalersi della detrazione fiscale. In ultimo, la richiamata nota invita le istituzioni scolastiche ad improntare l’intera gestione delle somme in questione a criteri di trasparenza ed efficienza“.
“Le famiglie, difatti, dovranno essere informate sulla destinazione dei contributi, in modo da poter conoscere in anticipo le attività che saranno finanziate con gli stessi. In tal modo si evita che l’utilizzo di tali versamenti sia rimesso esclusivamente alla decisione dell’istituzione scolastica“.
“La sua risposta ha chiarito in modo definitivo che si tratta di contributi volontari, spontanei, e non “spintanei” – ha detto Zanettin in conclusione -. Probabilmente il dirigente scolastico, nella fattispecie, ha messo una solerzia probabilmente un po’ eccessiva, e quindi ha creato questo qui pro quo“.