Istituzione del ruolo unico della pediatria, Meritocrazia Italia: NO a un passo indietro sulla cura del territorio

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Pediatria, un pupazzo in uno studio medico
Pediatria, un pupazzo in uno studio medico

È in discussione la proposta di istituzione del “ruolo unico” della pediatria, che supererebbe l’attuale distinzione tra pediatra convenzionato territoriale (il pediatra di famiglia scelto dai genitori presente sul territorio) e pediatra dipendente che lavora all’interno degli ospedali.

Eppure la scelta, che risale agli anni ’80, di imporre ai pediatri la scelta tra ospedale (rapporto in dipendenza) e territorio (rapporto in convenzione), con incompatibilità tra le due carriere, ebbe un evidente apprezzamento anche da parte di altri Paesi.
Il ritorno al ruolo unico spazzerebbe quasi 40 anni di esperienza maturata tanto dagli ospedalieri quanto dai pediatri del territorio nell’affinamento di tecniche assistenziali. I pediatri del territorio, in particolare, hanno imparato a fare selezione su grandi volumi di accesso quotidiano (30/40 casi al giorno), distinguendo quelli che necessitano di semplici cure domiciliari da quelli bisognosi di ulteriori approfondimenti diagnostici presso strutture a più alta intensità assistenziale. I pediatri ospedalieri ricevono casi già selezionati dai colleghi del territorio, garantendo un livello di assistenza più approfondito.

Il rischio vero è che la confusione di compiti e l’aumento degli impegni procurino una riduzione della qualità del servizio.

Inoltre, l’istituzione di un ruolo unico che riconduca tutti i pediatri nell’ambito della dipendenza, da un lato, non aumenterebbe il numero di pediatri disponibili ad affrontare la sfida assistenziale dei prossimi anni e, dall’altra, non ridurrebbe i costi dell’assistenza pediatrica (il medico convenzionato viene remunerato principalmente in base al numero di pazienti che lo scelgono e di cui quindi è responsabile, che possono ricusarlo riducendogli di fatto i compensi mentre il dipendente è pagato in quota oraria, indipendentemente dalla qualità e quantità del lavoro quotidianamente espletato). Il medico convenzionato non percepisce la tredicesima, non ha diritto a ferie o malattia (che copre con il suo compenso o con polizze assicurative a suo carico), sopporta tutti gli oneri relativi allo studio medico, affitto, imposte e tasse sugli immobili, utenze, dotazioni strumentali, mobili ed arredi. Tutti costi di cui dovrebbe farsi carico il SSN per garantire quantomeno l’attuale livello di prossimità delle cure.

Per altro verso, puntare tutto su ospedali, ospedali di comunità e case della comunità, abbandonando la formidabile capillarità della rete costituita dagli studi dei pediatri di libera scelta, dei medici di famiglia e delle farmacie territoriali, aumenta i costi dell’assistenza (un paziente in ospedale costa attualmente più di 1.000,00 al giorno mentre i costi dell’assistenza domiciliare sono enormemente minori, nell’ordine di poche decine di euro), allontana il malato dai suoi cari, costringe malati e familiari a viaggi più o meno lunghi per recarsi presso i centri erogativi di cure e assistenza con aumento di costi ambientali ed economico-gestionali per i cittadini.

Meritocrazia Italia auspica pertanto:
– un potenziamento del territorio, con investimenti sulla pediatria convenzionata, riconoscendo ai professionisti strumenti adeguati ad effettuare ulteriori e più approfonditi screening ed esami diagnostici di primo livello;
– l’inserimento all’interno delle Case di comunità di personale in convenzione (che possa eseguire parte dell’orario obbligatorio o orario aggiuntivo rispetto a quello minimo stabilito dalla contrattazione collettiva);
– l’affiancamento dei pediatri convenzionati, all’interno delle Case di comunità, con specialisti ambulatoriali e pediatri dipendenti, che possano contribuire ad affrontare sul territorio una maggiore quantità di casi riducendo, conseguentemente, l’afflusso ai nosocomi.

I bambini da 0 a 14 anni costituiscono meno del 15% dell’intera popolazione italiana ma costituiscono il 100% del nostro futuro.

Stop war.

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Fonte: Istituzione del ruolo unico della pediatria: NO a un passo indietro sulla cura del territorio

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