Quinta puntata della serie di appuntamenti per spiegare il ruolo di alcune istituzioni economiche italiane, concentrandoci oggi su Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno (qui la serie di note oltre a quella sullo strumento economico del Fondo di garanzia per le Pmi su questa nuova testata, qui una puntata s, che vuole essere prima di formazione e, poi, di informazione e approfondimento).
Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno S.p.A. è un istituto bancario italiano, partecipato al 100% da Invitalia, che fa capo al Mef, il cui scopo è favorire l’accesso al credito delle PMI e promuovere le politiche a favore della crescita economica.
Viene istituito nel 1952 con la Legge 949/52 emanata dal Governo De Gasperi VI, in forma di ente pubblico denominato Istituto Centrale di Credito a Medio Termine alle Medie e Piccole Imprese. Diretto da Guido Carli fino al 1956, in principio si occupava di sostenere i finanziamenti a tasso agevolato degli istituti regionali di mediocredito per operazioni a favore delle piccole e medie imprese industriali e commerciali.
L’istituto viene trasformato in S.p.A. nel 1993 e 6 anni dopo viene privatizzato e ceduto dal Ministero del Tesoro a Banca di Roma per 3.900 miliardi di lire. Dal 4 agosto 2008 viene ridenominato UniCredit MedioCredito Centrale.
Nel 2009 viene varata la Legge 191, che prevede la nascita di una banca con l’obiettivo di rilanciare il Mezzogiorno attraverso il finanziamento di progetti d’investimento, favorendo la nascita di nuove imprese e l’imprenditorialità giovanile e femminile, nonché promuovendo l’aumento dimensionale e l’internazionalizzazione delle imprese del Sud Italia. Per questo motivo, il 1º agosto 2011 Poste Italiane S.p.A. acquista per 136 milioni di euro il 100% di UniCredit MedioCredito Centrale. L’istituto viene rinominato MedioCredito Centrale – Banca del Mezzogiorno S.p.A. il mese successivo e diventa operativo dal 2 febbraio 2012. Infine, il 7 agosto 2017 Poste Italiane cede ad Invitalia S.p.A. il 100% del capitale sociale della banca per 390 milioni di euro.
In linea con la missione di Banca del Mezzogiorno, Mediocredito Centrale si occupa in prevalenza di finanziare le realtà del Sud Italia. In particolare, l’istituto si occupa di canalizzare il credito verso quei progetti che in prospettiva potrebbero creare occupazione e sviluppo nelle regioni meridionali.
Fino a qualche anno fa l’istituto offriva servizi sia alle imprese che ai cittadini privati, fornendo a questi ultimi una varietà di prodotti che spaziavano dalla cessione del quinto dello stipendio e della pensione al mutuo per la casa. A seguito dell’acquisizione da parte di Invitalia, tuttavia, si è deciso di focalizzarsi sui servizi alle imprese, che comprendono principalmente finanziamenti ipotecari e chirografari a medio e a lungo termine.
Oltre all’attività creditizia, Mediocredito Centrale gestisce due fondi del Ministero dello sviluppo economico: il Fondo di garanzia per le PMI, tramite cui veicola la garanzia statale per favorire la concessione di finanziamenti ad imprese in difficoltà; e il Fondo per la crescita sostenibile, che promuove progetti di ricerca e incentiva l’innovazione in ottica strategica con l’obiettivo di rilanciare la competitività del sistema produttivo italiano.
Attraverso Mediocredito Centrale, Invitalia ha fornito aiuti alle zone terremotate in Emilia Romagna e Amatrice; inoltre si è occupata del finanziamento dei bandi Infratel Italia per la posa delle connessioni a banda larga.
Ultimamente ha operato il salvataggio di Banca Popolare di Bari, che è diventata ora una sua controllata.