Videomessaggi inviati a cittadini e, soprattutto, al Cda di Italpizza per scongiurare la chiusura della Italgelato di Camisano Vicentino. Come già riportato da queste pagine, i lavoratori rischiano il posto di lavoro e, coordinati dai sindacati, sono in presidio di fronte lo stabilimento sin dallo scorso 29 agosto 2024. Le sigle non sono convinte dalle proposte di reimpiego avanzata dalla società, che sostiene di aver avviato manifestazioni di interesse tra altre aziende del territorio e, contemporaneamente, propone il ricollocamento fuori provincia delle maestranze.
Nelle scorse ore, la protesta si è arricchita di un’iniziativa singolare: i lavoratori hanno deciso di registrare un appello alle autorità, alla popolazione e ai soci di maggioranza del gruppo Italpizza in diverse lingue, che corrispondono alle nazionalità e culture presenti in azienda: italiano, albanese, rumeno e arabo e naturalmente nella lingua internazionale ovvero l’inglese.
I video-comunicati sono stati pubblicati nella pagina Facebook di FLAI Cgil Vicenza e i sindacati hanno diffuso un comunicato stampa. “Italgelato, da marzo 2023, è controllata dal colosso Italpizza, con 400 milioni di fatturato. Il 22 agosto scorso l’azienda ha comunicato verbalmente a tutti i dipendenti di voler chiudere, e la FLAI CGIL Vicenza ha chiesto un tavolo per poter comprendere e discutere i motivi di tale decisione.
Bilancio negativo, eccessivi scarti di prodotto, non conformità di vario genere, perdita di clienti importanti, e una serie di problematiche di diverso genere dovute ad una pessima gestione aziendale hanno portato a questa affrettata e dolorosa decisione.
Dal 26 agosto l’azienda e le Organizzazioni Sindacali si sono confrontate più volte, cercando di comune accordo una strada che potesse scongiurare i 40 esuberi e la conseguente perdita di valore del tessuto produttivo e sociale di Camisano”.
L’ ultimo incontro si è svolto mercoledi 18 settembre 2024 nella sede di Veneto Lavoro coinvolgendo l’unità di crisi aziendale di Veneto Lavoro, dove i tecnici regionali hanno illustrato i possibili strumenti previsti dalla legge creati allo scopo di risolvere queste crisi.
“Lamentiamo la continua assenza al tavolo del leader Cristian Pederzini, al quale chiediamo una assunzione di responsabilità: ci metta la faccia – comunica la Flai -. Ricordiamo il nobile gesto di spedire al fronte ucraino 125.000 pizze ma non possiamo accettare che 40 famiglie vengano lasciate per strada nell’indifferenza più assoluta.
Ci si continua a rapportare con figure che fanno da tramite rallentando i lavori e senza mai giungere a soluzioni concrete. A favore della causa si è pronunciato anche il presidente della regione Luca Zaia: Necessario un nuovo impegno per non disperdere competenze e produzioni”, concludono lavoratori e sindacati.