Alle Amministrative 2023 di Vicenza parteciperà anche il Terzo Polo. Una coalizione, ancora senza nome e senza leader ma fondata su tre componenti (Italia Viva, Azione e Per una Grande Vicenza) è stata presentata in conferenza stampa in un locale del centro storico dai segretari cittadini del partito di Calenda (Massimo Del Monte) e di quello di Renzi (Francesca Carli) e da Monica De Bortoli, presidentessa della civica di Otello Dalla Rosa. A fare gli onori di casa anche la senatrice Daniela Sbrollini (IV).
“Abbiamo lanciato non un sasso ma un macigno” ha dichiarato con evidente soddisfazione Otello Dalla Rosa, leader di Per una Grande Vicenza, alludendo all’immobilismo pre-elettorale vigente fra i due schieramenti tradizionali della scena cittadina, il Centrodestra che si riferisce al Sindaco Francesco Rucco, e al Centrosinistra in attesa della discesa in campo di Giacomo Possamai. I fondatori del nuovo soggetto politico non nascondono l’intenzione retrostante all’annuncio di voler smobilizzare con questa mossa lo scenario politico locale, cristallizzato anche dopo le Politiche del 25 settembre nell’attendismo dei due principali competitors, più impegnati per ora a non scoprire le proprie carte e a lasciare al rivale la prima mossa.
Il gioco della neonata compagine centrista è, prima di tutto, tattico perché scompagina il quadro tradizionale della politica del capoluogo inserendovi una pedina inedita, ancora aperta a nuove inclusioni e disponibile a dialogare con le attuali maggioranze e minoranze in Consiglio comunale, civiche comprese (“purchè siano vere civiche” puntualizza Del Monte, non si sa se alludendo a Idea Vicenza-Rucco sindaco, denaturata dopo il 2018, o a quella che dovrebbe supportare Possamai).
“Scendiamo in campo per vincere” profetizza Dalla Rosa, che molti sospettano sia il principale stratega dell’operazione centrista avviata con l’uscita dal PD sia personale che degli altri due consiglieri Cristiano Spiller e Alessandra Marobin, tutti fondatori della civica con Raffaele Colombara, e conclusa con la scontata confluenza nel Centro con Azione e IV. La spavalda affermazione del candidato sindaco del Centrosinistra nel 2018 deve, però, fare i conti con i numeri che, per ora, sono solo quelli ottenuti in città dal rassemblement dei partiti di Calenda&Renzi alle Politiche, un promettente 12% che, però va riconfermato in versione Amministrative. Quanto può pesare la nuova coalizione centrista? Difficile che possa competere per l’elezione diretta del proprio candidato sindaco e, quindi, è tutto da decifrare il percorso successivo.
Il leit motiv del Grande Centro vicentino è il concetto di concretezza, ribadito più volte sia da Carli (“progetti circostanziati e concreti”) che da De Bortoli (“importanti saranno i contenuti e i progetti”) ma che, almeno nel primo appuntamento pubblico, non ha trovato riscontri. L’unico concreto contenuto è quello della nascita della coalizione che, comunque, resta un campo largo o, quanto meno, aperto a chi ne condivida “programmi, valori, principi e metodi” (Carli). Potrebbero essere l’ex assessore Matteo Tosetto e il suo gruppo Ripartiamo da Vicenza? Erano entrambi assenti all’incontro e ci sono voci di una loro collocazione nel Centrosinistra.
Per tutto il resto, ci sarà da aspettare: il nome del candidato sindaco non c’è e nemmeno il cronoprogramma prevede quando sarà reso noto (“quando sarà il momento, lo diremo”, ancora Carli); “non abbiamo ancora pensato a un nome comune” (De Bortoli); la sede per ora non c’è ma ci sarà; una delegazione interforze interloquirà con gli altri schieramenti.
Qualche punto programmatico? Si preferisce stare sulle generali: una città orientata alla crescita, all’inclusione, allo sviluppo, alla innovazione; una politica capace di gestire progetti complessi, concreti e al contempo visionari; capacità di progettare e realizzare, di rinnovarsi. Insistendo si focalizzano tre temi: Tav, giovani e ambiente.
Le prospettive della neonata coalizione di Centro “va oltre il 2023, punta al 2028” (Dal Monte) e lavorerà tramite “un coordinamento comune per condividere le scelte e per parlare con un sola voce con le altre forze politiche, con le associazioni culturali e sociali, con le professionalità del mondo civile e con la stampa”.
I rumors nei corridoi della politica vicentina danno due nomi per la candidatura a sindaco per il Centro: la senatrice Sbrollini e il consigliere comunale Colombara.