Jannacopulos, tribunale di Vicenza respinge richiesta di assoluzione: processo va avanti

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Giovanni Jannacopulos e Carlo Bramezza

Il tribunale di Vicenza ha respinto le eccezioni sui capi di imputazione e la richiesta di assoluzione avanzata dalla difesa dell’editore vicentino Giovanni Jannacopulos. L’imprenditore di Medianordest (Rete Veneta e Antenna Tre) è a processo per per le minacce nei confronti di Carlo Bramezza, direttore generale dell’Ulss 7.

Si tornerà in aula il prossimo 12 luglio, quando gli argomenti da trattare saranno la perizia sulle intercettazioni chiesta dal PM (sarà affiato l’incarico) e le liste dei testimoni.

Francesco Brun, su Il Corriere del Veneto di oggi scrive: “Quella dei testimoni è la questione che ha tenuto più banco durante l’udienza di ieri, con le contestazioni di Paniz (difensore di Jannacopulos) alla presenza di alcuni nomi della lista presentata dai legali di Bramezza, Marco Zanon e Chiara Polesel, e con le rimostranze di questi ultimi nei confronti di sei testimoni chiamati dal legale di Jannacopulos. Al termine dell’udienza, il giudice ha ammesso tutti i testi di pm e parte civile, rispettivamente 27 e 32 ma 17 in comune, mentre la difesa dovrà sceglierne 30 dal listone di 115 richiesti, tra cui spiccano nomi altisonanti come quello del presidente del Veneto Luca Zaia, dell’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, del consigliere regionale Joe Formaggio e del sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, oltre a quelli di diversi giornalisti, medici e vertici dell’Usl 7″.

In merito all’esito dell’ultima udienza interviene l’avvocato Marco Zanon, difensore del dg dell’Ulss 7 Pedemontana. “Siamo soddisfatti che le eccezioni dell’imputato e la domanda di sua assoluzione siano state tutte respinte e che il processo possa proseguire con l’audizione dei testimoni al fine di accertare la verità. È inoltre importante sottolineare che il giudice ha consentito le riprese televisive dell’udienza evidenziando che si tratta di un processo di interesse pubblico, che dunque non riguarda solo il dottor Bramezza, ma tutti i cittadini”.

Il procedimento in corso è incentrato – lo ricordiamo – sulle pressioni esercitate da Giovanni Jannacopulos per indurre il dg sanitario Bramezza a compiere atti contrari ai doveri di ufficio. Davanti al rifiuto di quest’ultimo, l’editore avrebbe orchestrato una campagna denigratoria sulle sulle sue reti.

Dalle indagini della guardia di finanza, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vicenza, erano inoltre emerse pressioni di Jannacopulos sulla politica veneta per ottenere la rimozione di Bramezza.