Di seguito il comunicato del sindaco della città di Jesolo Valerio Zoggia che ha trasmesso il 3 agosto richiesta di commissariamento al Comitato regionale Veneto della Croce rossa italiana. L’attuale gestione della struttura di Jesolo è infatti ritenuta inadeguata a fronte della diffusione del contagio da COVID-19 tra gli ospiti
Richiesta di commissariamento per la gestione della sede di Jesolo della Croce rossa italiana dopo i nuovi casi di positività al COVID-19 registrati negli ultimi giorni tra i richiedenti asilo ospitati nel centro. L’ufficialità è arrivata questa mattina con il documento firmato dal primo cittadino di Jesolo, Valerio Zoggia e indirizzato al Comitato regionale Veneto della Croce rossa italiana e, per conoscenza, al Prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto e al presidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia.
Una decisione giustificata dal sindaco per tutelare la sicurezza di cittadini e ospiti della località balneare e rispetto ad una gestione del centro e dei circa 85 ospiti, ritenuta non efficace alla luce dei nuovi contagi accertati dall’Azienda sanitaria Ulss4 Veneto Orientale.
“Siamo convinti che l’attuale gestione del centro di via Levantina non sia rigorosa e che non ci siano adeguati controlli da parte del personale e dei responsabili della struttura. Non è possibile che a distanza di quasi un mese dai primi casi di positività e nonostante le misure che ci è stato detto essere state prese, si stia rivivendo questo copione – dichiara il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia –. I nuovi casi di positività ci preoccupano molto, dimostrano che il virus continua a circolare tra gli ospiti con il rischio di continuare ad aumentare il numero di infetti e dover prolungare la quarantena. Quest’ultimo aspetto rischia di esacerbare le tensioni accumulate negli ultimi giorni tra i richiedenti asilo con tutte le conseguenze del caso. Questa situazione non è più accettabile e chiediamo formalmente il commissariamento del centro che porti ad una gestione più efficace, per il bene della città, dei suoi cittadini e dei suoi ospiti e per le stesse persone che si trovano nella struttura”.
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