In concomitanza con la riapertura delle scuole italiane, OTB FOUNDATION e la Fondazione Agostiniani nel Mondo annunciano la partnership volta al potenziamento del Centro Residenziale Juvenat, nella città di Dungu, Repubblica Democratica del Congo, un progetto finalizzato all’accoglienza e al reinserimento sociale ed economico di ex bambini-soldato – di sesso sia maschile che femminile – e di giovani emarginati.
Il programma JUVENAT, nato nel 2020 dalla collaborazione tra la fondazione Agostiniani nel Mondo e i missionari Agostiniani in Congo, sta sostenendo annualmente 450 ragazzi e ragazze ex-bambini- soldato, grazie al quale sono stati costruiti – nella prima parte del progetto – un centro residenziale e alcuni laboratori per assistere i giovani della zona.
Con il contributo di OTB FOUNDATION verranno potenziati i laboratori di formazione e produzione già presenti nel centro – programmatore PC, falegnameria, sartoria e agro pastorizia – ampliando il programma di reinserimento sociale ed economico dei beneficiari. Grazie alla Fondazione del Gruppo OTB, il Centro potrà sostenere altri 200 giovani l’anno, aumentando del 50% i beneficiari del programma che diventeranno in tutto 650, tra ragazzi e ragazze.
Da sempre sensibile alla violenza, alle prevaricazioni e alle problematiche di donne e bambini, OTB FOUNDATION ha deciso di sostenere concretamente la delicatissima questione dei bambini-soldato. Un fenomeno che riguarda bambini che vengono rapiti nella Repubblica Democratica del Congo e in giovanissima età – ci sono addirittura casistiche di bambini arruolati tra i 4 e i 5 anni – che vengono picchiati, seviziati e obbligati ad uccidere dai membri della Lord’s Resistance Army (Lra), un gruppo terroristico attivo in tutto il territorio africano che commette i crimini più orrendi.
OTB Foundation vuole affermare il suo “no” a questo orrore e ha scelto – in occasione del bando BRAVE ACTIONS FOR A BETTER WORLD – di sostenere questo progetto, tra i tanti proposti, proprio per la complessità sociale, antropologica dei bambini-soldati strappati dalle loro famiglie per combattere nella Lord’s Resistence Army. Negli ultimi anni, gli abitanti di Dungu sono stati spesso vittime dei raid dell’Esercito di Resistenza che compie nella regione massacri di civili innocenti, stupri e rapimenti di bambini-soldato. Si stima che siano stati reclutati 30.000 bambini-soldato in questa zona del paese, e che molti siano nelle mani di vari gruppi paramilitari. La maggior parte di loro hanno dagli 8 ai 15 anni e il 40% sono ragazze.
Nel Progetto JUVENAT che si svilupperà nei prossimi due anni a partire da questo mese, il programma del laboratorio di agro-pastorizia sarà quello più impegnativo anche perché suddiviso in due attività: la trasformazione di prodotti agroalimentari e la produzione di mattonelle di carbone per uso domestico da scarti vegetali, in sostituzione a legname e kerosene molto più inquinanti e che contribuiscono alla deforestazione. Inoltre, sono state avviate altre attività, alcune particolarmente interessanti come l’apicoltura (le arnie sono costruite dai falegnami del Centro Juvenat), altre più tradizionali come l’allevamento di suini, bovini e pesci.
I giovani verranno formati con un imprinting di tipo agro-ecologico per sensibilizzare e difendere sistemi agricoli e alimentari equi, rispondere alla crisi climatica e garantire mezzi di sussistenza dignitosi per gli agricoltori con lo scopo di coinvolgere – tra l’altro – almeno il 50% di ragazze.
“In sintesi, il programma del Progetto JUVENAT è costituito da due sezioni: formativo e di produzione”, chiarisce Arianna Alessi, vicepresidente di OTB Foundation. “Grazie al percorso formativo verranno coinvolti circa 200 giovani all’anno in più, a partire dal secondo anno di progetto; di questi, molti ex-ragazzi soldato. Alcuni di questi giovani rimarranno a lavorare per l’azienda agricola, nei vari settori, e diventeranno loro stessi formatori per i nuovi beneficiari. E’ anche previsto un programma di reinserimento scolastico grazie ad alcuni accordi presi con le scuole della città. Con il nuovo progetto si punta ad aumentare il numero degli inserimenti scolastici del 30%. Attraverso il settore produttivo si garantirà un introito economico per i beneficiari e si contribuirà in modo importante alla sostenibilità dell’intero centro. Abbiamo abbracciato questo progetto anche perché viene data una grande importanza alla questione di genere, che da sempre costituisce una priorità per OTB FOUNDATION: il 50% dei beneficiari sono ragazze ed è inoltre stato deciso che la responsabile del programma di agro-pastorizia sarà una donna esperta in agro-ecologia. Le selezioni sono già iniziate”.