“La nostra città ha una tradizione di modernità e di attenzione a tutte le sensibilità presenti [..] riprendere il lavoro per una città che sia lo specchio del cambiamento ed il cantiere del futuro […] la campagna elettorale è finita”. Parole, quelle del sindaco di Vicenza Francesco Rucco, che sembrano una sonora bocciatura per Silvio Giovine, già bocciato alle regionali, che aveva promosso l’ormai famigerata ordinanza anti-Kebab, prima del voto dove era candidato consigliere. Ora, il ritorno alla realtà sembra una doccia fredda per la sua idea. Rucco ha annunciato modifiche al nuovo regolamento. Le sue parole fanno venire il sospetto che a essere modificata sia proprio la parte voluta da Giovine sul divieto di aprire nuovi locali etnici in centro storico. Del resto, anche se con 100 mila abitanti Vicenza non può essere certo considerata una metropoli, ha, come dice Rucco, una “tradizione di modernità”. In ottica di modernità, allora, perché non considerare il Kebab come un ristorante multiculturale e non necessariamente come un luogo di degrado? Del resto risponde a un bisogno naturale, la fame, come tanti altri posti. E, a proposito di modernità, come si comportano le altri capitali europee nei confonti del kebab? (Del resto Vicenza è pur sempre una città turistica, con un patrimonio artistico-architettonico unico a mondo).
A Berlino, grazie alla cospicua comunità turca, che ha dato anche diversi giocatori alla nazionale tedesca, il Kebab in un certo senso fa parte ormai della cucina tipica. Non a caso una famosa sit-com teutonica si chiamava proprio “Kebab for Breakfast”. Dicono che il migliore Kebab di Berlino si mangi da ‘Mustafa’. Ma c’è spazio anche per i bigoli veneti, grazie alla ‘Pecora nera’.
A Parigi, secondo la testimonianza di alcuni italiani, mangiare un Kebab in riva alla Senna era normale già negli anni ’90.
Spesso i detrattori del Kebab collegano questi locali etnici al degrado e alla criminalità. Nel 2019 a Londra due uomini, inglesi, sono stati arrestati con l’accusa di aver messo delle pillole nel Kebab di alcune ragazze ventenni, con l’intento forse di stordirle e approfittare di loro. Un episodio spiacevole che non ha impedito la diffusione di questi locali in una città che d’altra parte assieme a New York è uno dei più grandi emblemi della società multietnica. E del resto episodi del genere non potrebbero capitare anche, per esempio, in discoteca?
A Mosca ci sono diversi Kebab in centro, oltre alla possibilità di cucinare carne nei parchi cittadini, ovviamente rispettando delle regole. Non sono molti, infine, ma dei Kebab non mancano nemmeno a Pechino.