La Croce Rossa ha fatto sapere che la distruzione della grande diga di Kherson, nel sud dell’Ucraina, avrà un effetto catastrofico sulla localizzazione delle mine disseminate durante i 15 mesi di guerra e nessuno ora sa dove siano: potrebbero essere ancora nei campi minati o bloccate nel fango del fiume o nei giardini e nelle strade di una più vasta area.
Migliaia di persone sono già state evacuate da alcune zone, mentre l’acqua continua a scorrere lungo il fiume Dnipro, che divide il territorio controllato da Russia e Ucraina, che si accusano a vicenda di aver sabotato la diga di Kakhovka che forniva acqua fondamentale per la Crimea occupata dai russi.
Inoltre, il danno alla diga ha sollevato preoccupazioni per gli effetti a catena sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, che si trova a 150 chilometri a nord e dipende in parte dal serbatoio della diga.
Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica che è incaricata di monitorare l’impianto per conto delle Nazioni Unite, ha affermato che la distruzione della diga ha ridotto significativamente i livelli dell’acqua nel serbatoio utilizzato per fornire acqua di raffreddamento all’impianto. Al momento, questo è intatto e non vi è alcun rischio immediato.
Fonte: The Vision