Kobane bombardata dalla Turchia, la condanna di Rifondazione comunista

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Nelle scorse ore la Turchia ha sferrato raid contro i curdi in Iraq e Siria, bombardando Kobane e alcuni villaggi siriani, provocando almeno quindici morti.

Gli attacchi fanno parte dell’operazione denominata “Spada ad artiglio“, lanciata con l’obiettivo di eliminare gli attacchi terroristici ed è rivolta contro basi militari del Partito dei Lavoratori del Kurdistan e delle Unità di Protezione del Popolo.

Kobane, lo ricordiamo, è la città che riuscì a resistere all’assedio delle forze dell’Isis e che fu riconquistata dai curdi il 30 gennaio 2015.

Rifondazione Comunista condanna l’aggressione militare in corso da parte della Turchia di Erdogan contro la città curda di Kobane e la regione del Rojava nel nord della Siria – afferma in merito Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Europea, coordinamento nazionale di Unione Popolare -.

Il secondo esercito della Nato ha scatenato bombardamenti e offensiva militare contro la città che ha respinto l’Isis e l’autogoverno del Rojava. I bombardamenti colpiscono popolazione civile, scuole, ospedali. Undicimila combattenti curdi sono caduti per fermare l’Isis e Al Quaeda che avevano il sostegno della Turchia e del Qatar.

Ora Erdogan sta usando la strage di Istanbul come giustificazione per bombardare i territori liberi del Rojava e cancellare un’esperienza di autogoverno e convivenza tra i popoli che è un esempio per i popoli di tutta l’area.

Non a caso la rivoluzione in corso in Iran ha fatto proprio lo slogan del movimenti di liberazione curdo: Donna, Vita, Libertà. Invitiamo tutte le forze sociali, sindacali, politiche democratiche e antifasciste alla mobilitazione. Chiediamo al governo italiano e all’Unione Europea di condannare l’aggressione turca e chiedere l’immediata cessazione degli attacchi turchi”, conclude Acerbo.