La Biomax dell’acquirente “pro tempore” del Torrione chiede tanti contanti di danni a sua dipendente. Antonio Coppola ci dica se per lui è normale fare affari cash. Racconti poi a Zonin spa dei fidi Osteon Technologies srl e…

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Vicenza non si è fatta sfuggire negli ultimi anni una serie di occasioni per fare da scenografia di vicende a dir poco “nebulose”: una di queste, comunque inquietante se solo si prova a guardare dietro al… bosco che la avvolge anche se certo non la più rilevante se la mettiamo a confronto ad esempio col crac della BPVi, la “delocalizzazione” a Rimini della testa della Fiera di Vicenza e della secretazione dei fattacci della Fondazione Roi, è quella del Torrione di Porta Castello per la sua cessione con successiva “recompra”, da calcio mercato, solo nominalmente gratuita per il Comune se mai cesseranno i decenni di comodato (almeno 90, cioè 30 più 60 anni…) altrettanto gratuito che la giunta Variati ha concesso ad Antonio Coppola


È tornato in questi giorni agli onori della ribalta, sia pure legale e da presunto danneggiato, l’imprenditore odontoiatrico avellinese con residenza a Vicenza e famiglia in Usa oltre che collezionista d’arte moderna, sconosciuto ai più (nella foto da sx Jessica Coppola, Antonio Coppola, Jacopo Bulgarini d’Elci, Achille Variati e Michela Cavalieri alla firma dell’accordo, ndr) prima che si scatenassero in sala Bernarda, a supporto dell’operazione “Torrione privato/pubblico” dai contronti e dai risultati ancora non chiari, addirittura il mite Tommaso Ruggeri e l’allora tipicamente imparziale presidente del Consiglio Comunale Federico Formisano, che, insieme con gli sponsor ufficiali dell’operazione, oltre a Variati e Bulgarini anche Sandro Pupillo, arrivarono a una inconsueta lite pubblica con l’anche lui più che tranquillo consigliere allora di maggioranza Ennio Tosetto.

L’intensità della difesa dell’operazione non certo vitale per Vicenza fu provocata, oltre che da Tosetto, anche dall’opposizione, che, per una volta, provò a mettersi sul serio di traverso con l’attuale sindaco Francesco Rucco, con Valentina Dovigo e, soprattutto, con Liliana Zaltron capogruppo M5S.

E oggi Antonio Coppola, nel ruolo non di possibile avvantaggioto nell’operazione Torrione, per carità, ma di eventuale danneggiato per la sua azienda commerciale nel settore odontoiatrico, la vicentina Biomax, è protagonista, come scrive Il Giornale di Vicenza, di una “Accusa di appropriazione indebita” (il titolo, sommario e occhiello dell’articolo del 29 luglio a firma D.N. si completano così : “Si è tenuta i soldi della sua azienda «Sono solo bugie». L’impiegata della “Biomax” «È stato testimoniato il falso»“).

Il succo per quanto riguarda noi, che non seguiamo certo temi di cronaca nera ma l’approfondimento di fatti pubblici con i protagonisti avvolti, gli uni con gli altri, da nebbie che ci piace (e sentiamo il dovere di) attraversare?

Santa Gobbato, 44 anni, di Castegnero – scrive D.N. –, non ci sta a passare per impiegata infedele. Denunciata dal titolare della “Biomax spa” (Antonio Coppola, ndr) per appropriazione indebita di 90 mila euro, in ottobre affronterà il processo penale dove si difenderà…“.

Come?

«Io non mi sono tenuta un centesimo – ci anticpia D. N. la sua versione -. Non ho modificato alcuna scheda contabile. La verità è che i pagamenti arrivavano spesso in contanti e passavano diverse mani. Non sempre me ne occupavo io. Non c’è alcuna prova di mie responsabilità; chi ha raccontato di una mia confessione ha detto bugie, e ho già denunciato per falsa testimonianza la compagna del direttore commerciale e il commercialista…».
Vi rinviamo al collega per seguire il processo e sapere se la signora è colpevole o meno o se altri si sono appropriati dei 90.000 euro dell’azienda di cui ha denunciato l’ammanco Coppola (D.N. lo chiama Michele Coppola, il suo nome è Antonio Michele Coppola, Il GdV, e noi, per il Torrione lo abbiamo sempre chaimato Antonio…) .

Noi facciamo solo una semplice domanda al mecenate e imprenditore odontoiatrico Antonio Coppola: «Perchè in Biomax circolano somme così ingenti di contanti che una dipendente ne avrebbe sottratti 90.000 euro? Visto che la sua azienda fornisce studi professionali di dentisti di sicuro con regolari fatture, perchè sono fatti per cash così tanti incassi che immagineremmo sarebbe più normale o, almeno e restando nel… settore, più “igienico” fare con bonifici anche in base alle normative fiscali e di tracciabilità bancaria?».

Non dubitiamo che almeno a questa domanda Antonio Coppola vorrà rispondere subito anche perché non ci risulta ancora se e quale risposta abbia dato l’ex assessore Michela Cavalieri alla ex consigliera comunale del M5S Liliana Zaltron che il 25 luglio 2017 accompagnava il suo no all’operazione Torrione formulandole un richiesta ufficiale di chiarimenti sulle società che fanno capo a Coppola la cui interazione fu da noi riassunta il 26 luglio come riportiamo di seguito generando il 10 agosto una reiterazione della richiesta di Zaltron che evidenziava la nostra rapidità e la lentezza dell’assessore: “la Osteon Technologies srl con Antonio Coppola socio unico, la società che ha acquistato all’asta il Torrione, è una srl di partecipazione con 10.000 euro di capitale e 9 milioni di debiti (affidamenti) bancari. Controlla al 100% la Biomax spa con 120.000 euro di capitale che ha sempre Coppola come amministratore unico e come sindaci tutti professionisti partner di Adacta con presidente Tommaso Vio, il professionista sempre come sindaco che ha preso il posto nella Zonin spa di Andrea Valmarana, ora vicepresidente della Fondazione Roi. La Biomax International infine è partecipata al 70% da Osteon Technologies e al 30% da QuatroH società di diritto inglese con 10.000 euro di capitale e con soci italiani…“.

Nulla di meno che lecito, scrivevamo il 256 luglio 2017, “ma di certo la fretta e la scarsa trasparenza dell’operazione, che avrà messo di certo in difficoltà anche l’assessore Michela Cavalieri, di cui nei conciliaboli in aula si ricordava l’essere cognata proprio di Tommasio Vio, forse non rendono un servizio neanche ad Antonio Coppola, uomo di certo facoltoso, ma la cui improvvisa notorietà in città in questi giorno era più riconducibile alla polemiche che non alla bontà dei suoi intenti…“.

Per la cronaca dell’evoluzione giudiziaria del presunto furto di 90.000 euro cash ci affidiamo, quindi, a D.N. che racconterà con cura il  processo.

Per la conoscenza del mondo di Antonio Coppola chi meglio di lui, non essendo più in carica la Cavalieri (promossa nel frattempo nel cda di Ieg insieme a Matteo Marzotto in quota ex Fiera di Vicenza…), può fare chiarezza?

Sulla Biomax che gestisce tanto cash e su una holding di capitale minimo, 10.000 euro, ma con affidamenti pari a 900 (novecento) volte il capitale pur avendo investito in società soltanto commerciali e non certo parimonializzate.

Se Coppola, poi, chiarisse quanto forse non ha chiarito la Cavalieri non sarebbe improbabile che la Zonin spa possa affiancare lui e la sua holding da 10.000 euro da capitae e 9.000.000 di fidi a Mediobanca (e alla onnipresnte Adacta) per sapere come trovare più facilmente i capitali di cui ha bisogno per ristrutturare il suo mega debito per accedere ai quali si è già dovuta patriminializzare affiancando alla pura attività commerciale, poco finanziabile, la proprietà delle tenute di famiglia

La cronaca dei fatti è interessante, lo studio di alcuni loro intrecci ci impegna quotidianamente…