“Un successo che toglie il fiato: un dominio sportivo che nasce anche da un lavoro progettuale e imprenditoriale veneto. Oggi sul circuito di Assen, in Olanda, le moto venete della Boscoscuro hanno monopolizzato il podio della Moto2 (mentre Bagnaia di prova in Moto Gp, ndr. (Congratulazioni al team e a Luca Boscoscuro che, dalla carriera di pilota a quella di costruttore, ha fatto della sua passione il suo lavoro. Oggi celebra il suo secondo successo stagionale dopo lo storico GP Le Mans, primo podio della storia della Moto2 completamente composto dalle Boscoscuro, dimostrando la grandezza della factory veneta. Anche oggi ben 3 moto del marchio vicentino si sono imposte sugli avversari confermando l’ambizione, la capacità e l’intraprendenza del suo costruttore, un veneto che ha tutte le carte in regola per percorrere una strada vincente a livello internazionale. Spero di poterlo presto incontrare per un doveroso riconoscimento al team”.
Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, celebra il successo odierno in Moto2 delle moto Boscoscuro, la factory di Lugo di Vicenza che compete nei più alti livelli del motociclismo mondiale grazie a ingegneri e tecnici dedicati allo sviluppo della moto da competizione.
La storia Boscoscro da Sky Sport
A metà degli anni ’90 Luca Boscoscuro è stato campione europeo della 250 con un’Aprilia. D’altronde per un ragazzo che voleva fare il pilota ed era nato il 27 dicembre del 1971 a Schio, la casa di Noale rappresentava un faro, un porto sicuro, un destino sognato. E difatti Luca Boscoscuro è arrivato lì, anche se poi ha corso pure con una Honda. Nel 2000 è stato compagno “maggiore” di Roberto Locatelli nel team di Vasco Rossi, l’anno successivo ha smesso. Smesso di correre, ma non con le corse: ha studiato da team manager e lo è diventato grazie alla scuola di Giampiero Sacchi, godendosi anche gli anni di Simoncelli e Locatelli in Gilera nel 2007-8-9. Poi ha cominciato a fare il costruttore con le sue Speed-up nell’allora esordiente Moto2. Adesso le Boscoscuro vincono spesso, quasi dominano in Moto2 e da 2 sono diventate 4 Una storia interessante, bella, fatta di passione, ambizione, capacità, voglia. Sentiamolo, questo “piccolo” costruttore italiano di Vicenza che nelle corse vuole percorre la stessa strada – vincente – di Ducati e Aprilia. Dalla sua ha anche una grandissima capacità nel riuscire a scoprire talenti inespressi, campioni da innaffiare, coltivare perché sboccino. Un grande talent scout, pure.