Luca Guadagnino, candidato con il film Chiamami col tuo nome a 4 premi Oscar, poi vincitore dela migliore sceneggiatura non originale, ha scelto il Veneto per la sua prima serie tv intitolata “We are who we are”. Un progetto di otto puntate che è stato girato in particolare nel territorio di Vicenza, Padova e Chioggia.
Guadagnino, dopo essere stato due anni fa nella città del Palladio per effettuare dei sopralluoghi, ha iniziato le riprese nell’estate 2019 della serie prodotta da Movie Project per conto di Wildside, casa di produzione romana che ha già lavorato a Vicenza nel 2017 con il film Mamma o Papà?, e che ha all’attivo serie di successo internazionale come The Young Pope e L’amica geniale.
Il casting ha riguardato principalmente soldati e civili delle basi americane a Vicenza, con attori esclusivamente madrelingua inglese. La serie tv che andrà in onda dal 9 ottobre 2020 su Sky e Now Tv ha infatti come protagonisti due adolescenti americani che vivono in una base militare italiana. La serie è stata girata però nel padovano all’ex-base missilistica di Bagnoli, attiva tra il 1959 e il 2008 soprattutto come centro di difesa durante la guerra fredda, dato che la produzione non ha avuto il sostegno del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per motivi di sicurezza. É stata ricreata perciò all’interno della struttura la Caserma Ederle di Vicenza, la prima storica “cittadina Usa” nel capoluogo berico dal 1965, alla quale si è aggiunta nel 2013, una nuova installazione militare, la base Del Din, anche quella a pochi chilometri dal centro palladiano, portando a circa 13 mila i cittadini statunitensi in città.
Guadagnino in una lunga intervista a Repubblica ha spiegato perché ha scelto l’ambientazione in una base americana in Italia: “perché ce ne sono molte di basi così, sono un pezzetto d’America in Italia, e per quanto in Italia profondamente radicato in America: può mostrare cosa succede adesso negli Stati Uniti, le sue complessità e le sue possibilità”.
“Non abbiamo potuto girare nelle basi militari vere – spiega il regista – ma ho potuto visitare la base di Ederle, a Vicenza, e ho imparato molto su com’è e come funziona una base americana in Italia. Non ci hanno permesso di girare lì e allora l’abbiamo ricostruita. Ma sempre rimanendo in Veneto. Volevo restare vicino all’area di Chioggia perché sentivo che l’idea delle paludi e della laguna avrebbe dato un senso di staticità che faceva bene da contraltare all’irrequietezza iperattiva dei personaggi”.
La serie scritta dagli sceneggiatori Paolo Giordano e Francesca Manieri insieme a Guadagnino, è stata accolta con grande entusiasmo in America: il New York Times l’ha definita “un affresco vivente e finemente dettagliato di libido e intossicazione, con protagonisti adolescenti che abitano i loro corpi come se fossero regali di compleanno appena scartati”, mentre secondo il Los Angeles Times “We are who we are è la serie tv perfetta per celebrare la fine di un’estate perduta“.
Tutto è nato grazie a Amy Adams, attrice americana sei volte candidata ai premi Oscar, ma nata a Vicenza il 20 agosto 1974. Nelle note di regia, Guadagnino rivela: “mi aveva raccontato anni fa che essendo figlia di un militare, era nata e cresciuta per alcuni anni nella base Ederle di Vicenza. Quel ricordo fu in qualche modo una fonte di ispirazione: e se invece di raccontare la periferia americana, che ormai è quasi uno stereotipo del cinema indipendente, immaginiamo una comunità molto specifica come quella di un gruppo di soldati espatriati all’estero con le loro famiglie? Un microcosmo di militari che ricrea la propria America fuori dai confini del proprio Paese, per esempio in Italia”.
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