(Articolo pubblicato su TecnologiaMente n. 1, supplemento di Vicenza Più Viva, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).
La Consulta dell’innovazione è un organo collegiale voluto dall’amministrazione comunale di Vicenza per il rinnovamento tecnologico della città e dei servizi comunali, in modo da individuare applicazioni e tecnologie che migliorino le qualità della vita dei cittadini. È stata voluta dal sindaco Giacomo Possamai e dall’assessore alla digitalizzazione e innovazione, Leonardo Nicolai. “Nell’ambito dell’innovazione e digitalizzazione poter avere una task force fatta di ragazze e ragazzi giovani, ma con una grande esperienza può fare la differenza”, spiega Possamai.
“La Consulta dell’innovazione rappresenterà una sorta di prima start up comunale – aggiunge Nicolai – per la realizzazione della Vicenza del domani”.
Aperta ai cittadini
In Sala Bernarda, sede del Consiglio Comunale a Palazzo Trissino, a fine novembre hanno partecipato alla Consulta dell’innovazione una cinquantina di cittadini, poi suddivisi in tre differenti workshop. Tra le risposte su quali cose sono da migliorare a Vicenza le dieci più segnalate sono state viabilità, trasporti, cicloturismo, digitalizzazione, sicurezza, partecipazione, inquinamento, cultura, giovani e turismo. Sono stati chiesti anche quali aspetti sono i più amati della città: architettura, centro storico, città a misura d’uomo, geografia, uguaglianza, comunità, bellezze di Palladio, impegno, immaginazione e solidarietà. “I tre tavoli che abbiamo predisposto, visti i temi più richiesti sull’innovazione, sono cultura, turismo e ambiente – ha detto ai presenti l’assessore Nicolai – la Consulta nasce con semplicità, l’importante per ora è conoscersi e capirsi per costruire insieme la progettualità e magari reperire dei fondi comunitari utili”.
Una donna in cabina di regia
Ad affiancare l’assessore Nicolai nella cabina di regia della Consulta c’è Martina Mantoan, 33enne product manager in un’agenzia di comunicazione indipendente e laureata in International Economics. L’abbiamo intervistata.
Quali obbiettivi si è data la cabina di regia costituita la scorsa estate?
La Consulta dell’Innovazione sarà sempre un organismo aperto a chiunque voglia far sentire la propria voce su tematiche legate ad innovazione e tecnologia. La cabina di regia ne è però il collettore e facilitatore. Supportiamo l’assessore all’innovazione e l’ufficio del comune to “connect the dots” (unire i punti, ndr), cercando di ridurre il divario tra la velocità a cui va il mondo dell’innovazione e la pubblica amministrazione.
Come?
Portando le nostre competenze professionali, maturate principalmente nel mondo aziendale, all’interno dell’organizzazione pubblica, tenendo però a mente i limiti anche tecnici da cui l’amministrazione non si può slegare. Una sfida che sicuramente ci sta entusiasmando e che siamo sicuri sarà arricchente per tutti.
Quali sono le priorità di innovazione tecnologica per la città?
Sicuramente la sfida sta nel fare in modo che la macchina pubblica possa raccogliere dati ed analizzarli per prendere decisioni consapevoli, avendo ben presente i risultati che si possono raggiungere oggi grazie agli strumenti digitali. Per i partecipanti della Consulta, le tematiche da affrontare con priorità sono state quelle legate all’ambiente e all’inquinamento, al turismo e alla cultura. Per quanto riguarda l’ambiente, la necessità è quella di trovare soluzioni che permettano gli spostamenti in maniera più sostenibile e un ambiente più vivibile, nonché di lavorare su verde urbano, comunità energetiche ed ottimizzazione delle risorse. Il tavolo del turismo si è invece interrogato sulle esperienze del turista in città, sui touchpoint che lo coinvolgono e sul come poter veicolare al meglio i messaggi di promozione della città. Per quanto riguarda la cultura, è emersa l’esigenza di realizzare progetti di inclusione, per favorire uno scambio tra generazioni diverse che possono portare valore a tutti i cittadini coinvolti.
Cosa è emerso dalla prima Consulta con i cittadini dello scorso 25 novembre?
Ciò che ci portiamo a casa è sicuramente il desiderio di partecipare e il contributo che tanti cittadini vogliono dare, alla città di Vicenza. I partecipanti hanno portato sul tavolo diversi spunti, ma ciò che ci ha piacevolmente stupito è la loro necessità di partire dai dati. Proprio come in azienda, anche durante la consulta è emersa la necessità di conoscere, sapere e avere dei dati oggettivi che potessero aiutare a fare delle proposte e a prendere delle decisioni consapevoli. Momenti di confronto, come quello della Consulta, sono un’occasione ottima per creare rete tra le diverse associazioni, organizzazioni ed aziende che rendono così ricca la nostra città.
I prossimi passi della Consulta quali saranno?
La Consulta dell’Innovazione si riunirà con l’anno nuovo, tra gennaio e febbraio perseguendo gli stream (flussi, ndr) progettuali emersi già dal primo incontro. Saranno incontri diversificati per tematiche e sempre aperti a chiunque voglia partecipare. Avranno l’obiettivo di portare al tavolo anche il punto di vista degli assessori delle aree tematiche
affrontate, per chiarire insieme a loro le priorità su cui la consulta si potrà concentrare nei mesi successivi.
Altri quattro membri al tavolo digitale
Il “Tavolo di consultazione e collaborazione in tema di digitalizzazione e innovazione” è composto oltre che da Martina Mantoan anche da Daniel Cattin, Girolamo Da Schio, Enrico Grandi e Isacco Zuffellato. Daniel Cattin, 36 anni, lavora nel settore metallurgico nell’ambito della ricerca e sviluppo e si è occupato dell’organizzazione di incontri legati all’innovazione. Alle spalle ha studi all’Università di Birmingham e al Cuoa business school.
Girolamo Da Schio, 29 anni, è attivista per l’inclusione digitale e l’apertura di dati pubblici come bene comune e consulente in una multinazionale informatica. Enrico Grandi, 26 anni, è data scientist e membro del comitato per la strategia sull’intelligenza artificiale in un’azienda del territorio. È appassionato di start up e informatica. Isacco Zuffellato, 31 anni, è studente di musica elettronica e ha esperienze pregresse nella comunicazione digitale, editoria e formazione.